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Gregorio Paltrinieri, dopo le fatiche di Parigi, si appresta a partire per una vacanza diversa dalle solite: insieme alla fidanzata, la schermidrice Rossella Fiammingo, si recherà per due settimane a Tahiti, dove abbinerà riposo e lavoro per l'ambiente.
Paltrinieri, ci racconta com’è nata questa idea di vivere la vacanza-impegno più strana della sua vita?
"Seguivo su Instagram una pagina di ragazzi impegnati al recupero dei coralli che stanno morendo e mi sono messo in contatto con loro. Mi hanno risposto, e ci siamo organizzati con Rossella. Siamo contenti di andare su quell’isola per impegnarci in quest’opera. Sembra assurdo ma è un’esperienza che vogliamo fare, andrà bene e se riesco a nuotare un po’ quando tornerò sarò pronto per tornare in forma".
Mare, libertà, impegno ecologico, organizzatore del suo circuito di fondo: c’è una linea coerente nel suo percorso che guarda anche al suo futuro post agonistico?
"L’ecologia e l’ambiente mi stanno sempre più appassionando. Riparto da un posto perfetto e che mi ispira: tutto ciò che può aiutare a migliorare le condizioni del pianeta mi vedrà coinvolto. Il mare è la mia idea di libertà".
Vuol dire che ci sarà l’addio alla vasca oppure dopo le imprese di Parigi nei 1500 e 800 non abbandonerà il cloro e le corsie?
"Non sarà un addio alla vasca, il lavoro in corsia sarà vagamente funzionale a quello che farò in mare: di stagione in stagione".
Sta riflettendo, ma come si vede in acqua a 34 anni a Los Angeles, anche da portabandiera?
"Il fondo è la direzione migliore in questo momento. Se penso alla mia quinta e ultima Olimpiade sarà per chiudere il cerchio in bellezza e far bene nella 10 km".
Le è rimasto il rimpianto della Senna? A proposito, è tornato a Parigi con la scusa delle sfilate di moda: che effetto le ha fatto rivedere il fiume?
"Un effetto stranissimo: mi era successo dopo Tokyo, tornando due anni dopo in Giappone. Rivedere Parigi ancora totalmente tappezzata di Olimpiade mi ha fatto venire la sensazione di tornare in gare: quanto avrei voluto fare un’altra 10 km!".
Per la prima volta cambierà radicalmente la programmazione del suo ciclo olimpico?
"Cambierà la situazione per la prima volta per via dell’età e dei recuperi. Va definita una linea guida per capire su quali gare puntare, cosa fare, come distribuire bene le energie. Penso di poter pensare anche anno per anno. Ho bisogno di lavorare e trovare i miei ritmi in modo totalmente diverso. Sarà sempre più una sfida. Ma intanto voglio rimettere a posto il gomito e nuotare con calma".
A Parigi è diventato il nuotatore azzurro più medagliato. Sarà costretto a raccoglierne ancora visto che Ceccon e compagnia incalzano...
"Il mio record sarà sicuramente battuto, la nazionale è troppo forte, ogni anno fa grandi risultati ed esporta nuovi talenti".
Nel 2025 ci saranno i Mondiali a Singapore.
"A oggi non ci penso. Tra due mesi ne riparleremo. Sarà una fase di transizione".
Le nuove generazioni la spaventano o caricano?
"Nel gruppo ci sono ragazzi molto forti ed entusiasti, ci divertiamo e si vede subito l’energia che ci trasmettiamo anche nelle difficoltà. Ogni anno escono giovani che apprezzo. È giusto che il nuoto vada in questa direzione".
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