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Nadia Battocletti: “Ecco come affronto il Ramadan. E dopo la laurea…”

alfa
La mezzofondista azzurra, medaglia d'argento nei 10000 metri piani ai Giochi olimpici di Parigi 2024, si racconta

Nadia Battocletti, medaglia d'argento nei 10000 metri piani ai Giochi olimpici di Parigi 2024, nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato di come ha affrontato il Ramadan: "In marzo, in effetti, ho portato tutto all’estremo. Gli ultimi giorni sono stati pesanti. Ma, eredità della cultura di mamma, che è marocchina, sono felice di osservarlo. Le chiavi sono disciplina e autocontrollo. Non è semplice, ma mi stimola, mi apre ad altre prospettive, mi serve in tutto".

Come mangia e come beve in quei 30 giorni?

"Mi sveglio tra le 3 e le 4 per un’abbondante colazione dolce o salata, faccio un pasto leggero tra le 18 e le 19 con un piatto arabo, per esempio di datteri che adoro e, verso le 21.30, uno più serio a base di pasta, carne o pesce. I liquidi, non da assumere di giorno, superano i tre litri nelle 24 ore. Per chiarire: non soffro né la fame, né la sete. L’apporto calorico complessivo non è tanto diverso dal mio solito".

Chissà che orgoglio i suoi per i tanti risultati...

"Adesso soprattutto per l’esame universitario superato: mi hanno vista un po’ sotto pressione. Papà, poi, quando faccio sgambate di 30-40’ (come ieri sera, ndr) corre con me o mi segue in bici, ma anche mamma viene quasi sempre alle gare".

Ha festeggiato?

"Aspetto la laurea. Ma, a Ramadan concluso, in un ristorantino di Trento, ho fatto una bella cena a base di asparagi: mi piacciono cucinati in tutti i modi".

Il suo fidanzato accetta i suoi impegni e i suoi ritmi?

"Gianluca, conosciuto grazie alla mia amica Veronica, è un ragazzo d’oro, dolce e comprensivo. Mi supporta nei momenti di felicità, come in quelli di difficoltà. È vicentino di Gallio, dell’altopiano di Asiago, ma vive a Mezzocorona e lavora a Bolzano, in una società di revisione. Anche se le nostre località sono tutte nel raggio di un’ora, vederci non è semplice. Capita anche solo una volta alla settimana. Ma ogni tanto, a sorpresa, mi raggiunge mentre mi alleno. E lo apprezzo molto".