Musulmana in Italia. Mai avuto problemi su questo fronte?
"No, è la mia religione, la vivo con naturalezza e poi è una necessità. Come il ramadan, che si concilia pure con l'atletica: è un periodo di purificazione che fa bene a corpo e anima. Sono cresciuta musulmana: mio padre si è convertito per sposarsi. Quando i miei genitori si sono separati lui ha perso un po' la pratica, ma mai si è sognato di mettere in dubbio la mia".
Lei al tema matrimonio e con versioni ci pensa?
"In astratto. Mettere su famiglia e di certo una prospettiva, solo che non so ancora se il mio fidanzato si dovrebbe per forza convertire, se lo dovrei fare io… Non ci ho guardato. Non voglio dire che è presto anche se ho 24 anni. Non metto scadenze fisse, dico solo che nel mezzofondo il meglio si raggiunge più avanti. Mio padre ha già pronti i piani di allenamento fino al 2027-2028, eppure non mi riesco a immaginare alle Olimpiadi di Los Angeles. Manca troppo tempo".
Lei chi faceva finta di essere?
"Una Winx, ero bimba: volevo volare. Di sportivi modello non ne ho avuti, ma adesso guardo i fuoriclasse con attenzione. A Parigi, Djokovic ha mostrato un'intensità e una motivazione da tenere strette. Non stava bene e per vincere si è spremuto con un coraggio da brividi. L'incertezza lo ha reso umano e i campioni lasciano il segno quando si mostrano".
Tre cose da fare appena finisce la stagione.
"Un tuffo nel mare di Sardegna, una tajine pollo e olive, sapori arabi. Prima archivio l'esame materiali innovativi per ingegneria edile. Sto all'ultimo anno".
La tajine solo a fine stagione?
"Oh no, faccio 100 km a settimana, brucio di tutto. Mi vieto solo il cibo spazzatura. Ci sono altri estremi che sfioro, come la fatica: lo sport di alto livello è portarsi all'eccesso senza superarlo".
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