- Home
- Wags
- Musica
- News
- Video
- Social
- REDAZIONE
news
Getty Images
Nella giornata di ieri si è spento a 86 anni Silvio Berlusconi. Intervistato da Repubblica, Massimo Moratti ha voluto ricordare così l'ex presidente rossonero: "Pensare che Berlusconi non ci sia più mi impressiona. Era una persona forte, ha inciso sulla vita del Paese e un po' anche sulla mia. Non fosse per lui, non so se avrei preso l'Inter".
"No, anzi. Quando mi disse quanti soldi si perdevano ogni anno nel calcio, non gli credetti. La cifra mi sembrò davvero eccessiva. Poi capii che era tutto vero, a mie spese".
"Ero stato qualche volta suo ospite per vedere il Milan degli olandesi e avevo pensato che affrontare una squadra così forte sarebbe stata una sfida da cogliere. Quando capitò l'occasione, non mi tirai indietro".
"Leale, rispettoso, simpatico. Aveva un'intelligenza vivace, nessun incontro con lui era mai inutile".
"Certo. Dopo ogni nostro successo arrivava la sua telefonata, spesso a casa, e viceversa. Dopo avermi fatto i complimenti, aggiungeva: 'Sono contento per te, con quel che ho vinto non posso essere invidioso'".
"Mi invitò a casa sua, provò in ogni modo a raccontarsi e a convincermi. Io lo ringraziai sinceramente, ma declinai. Col senno di poi, non mi pento. Su alcune cose non eravamo d'accordo, come sull'intervento militare in Iraq nel 2003".
"In comune avevamo la voglia di far felice la gente. Ma Berlusconi era più attento di me, più pignolo. Ed entrava più nel merito del gioco. Spiegava al centrocampista come calciare un angolo e all'allenatore come schierare la squadra. Io ho un carattere diverso".
"Forse era interista sua mamma, che è stata segretaria di mio padre. Può essere che lui lo sia stato da bambino, ma di sicuro in un certo momento della sua vita ha abbracciato il Milan in modo totale e viscerale. Quindi la storiella di Berlusconi interista non è vera e non gli fa onore".
(Repubblica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA