Lo dice a 5 in Condotta, il programma di Serena Bortone su Radio2, l'attore Luca Marinelli rispondendo alle critiche
"Ho letto le critiche, naturalmente dispiacciono, perché non mi sembra di aver detto nulla di brutto o di drammatico. Ho semplicemente parlato di una mia emozione, perché penso sia importante condividere le proprie emozioni. Sicuramente dipende anche dal fatto che è un personaggio reale, che ha rovinato un Paese. È stato un periodo terribile, in cui la gente è stata privata dei sogni e della libertà". Lo dice a 5 in Condotta, il programma di Serena Bortone su Radio2, l'attore Luca Marinelli rispondendo alle critiche che gli sono state mosse per aver parlato della sua sofferenza nel calarsi nei panni di Mussolini che interpreta in M - Il Figlio del Secolo, la nuova fiction tratta dall'omonimo romanzo bestseller del Premio Strega Antonio Scurati.
"Interpretare Benito Mussolini è come aver visto la persona che non vuoi essere. Un viaggio artistico meraviglioso, umanamente ed eticamente per me devastante", ha aggiunto. "Perché Mussolini è ancora affascinante per qualcuno? Non lo so, perché per me non lo è mai stato. È una storia accaduta 100 anni fa, che uno avrebbe dovuto apprendere, digerire, e tirar fuori un punto di vista sia come persona che come Paese ma non ci siamo ancora riusciti. Se qualcuno si mettesse veramente a capire cos'è il fascismo non potrebbe mai diventare fascista oggi", ha aggiunto l'attore. "In Mussolini c'era una parte da grande intrattenitore quando si trovava a fare comizi dentro ai teatri o piazze, e aveva capito di parlare direttamente allo stomaco delle persone dando risposte semplici, vuote, dirette. È stato il pioniere del populismo che abbiamo ancora oggi.