Intervistato da Il Messaggero, Fabio Maresca, l'arbitro di Udinese-Milan, ha raccontato dal suo punto di vista l'episodio dei cori razzisti contro il portiere rossonero, Mike Maignan. Ecco le sue parole:
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L’arbitro Maresca: “Con Maignan mi sono comportato da fratello maggiore. Dovremmo…”
Cosa le ha detto Maignan?
—«Mi ha chiesto se avessimo capito quel che stava avvenendo. Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato dispiacere per lui e un grande disagio per quei buuu beceri. Gli ho detto che avremmo fatto diffondere l’annuncio allo stadio. Poi l’ho rassicurato: “Qualsiasi cosa tu senta, vieni da me e faremo il possibile”». Ci vuole coraggio per sospendere una partita di Serie A? «Credo di aver fatto quel che avrebbero fatto i miei colleghi. Quando una partita di A viene macchiata dalla discriminazione, è giusto dare un segnale forte, visto che siamo tutti in prima linea contro il razzismo».
Come è riuscito a far rientrare il Milan in campo?
—«Parlando con il capitano Calabria e con Pioli, ho spiegato che avremmo fatto tutto il possibile per garantire a Maignan la massima tutela. Ho chiesto loro di tranquillizzare il giocatore, di fare in modo che i calciatori rientrassero. Poi tutto è tornato in un alveo di normalità».
Cosa si può fare di più?
—«Dobbiamo essere determinati. Non dobbiamo minimizzare o dire che erano cinque o dieci individui, né etichettare una tifoseria come razzista. Bisogna trovare il modo per individuare subito i responsabili e far sì che non vadano più allo stadio. Trasferire il messaggio per cui chi sbaglia paga. Se riuscissimo a individuarli e dar loro le sanzioni giuste...
(Fonte: Il Messaggero)
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