«Come una follia unica. Mi ha molto colpito sentire Matteo dire che per tante notti ha pianto. Da atleta so quello che c’è dietro i sogni di questi ragazzi. Attribuire una non prestazione a una relazione di coppia è ridicolo, tipico degli italiani. Io ho visto un grande equilibrio e complicità tra Matteo e Melissa e sono felice del suo recupero, di quello che ha mostrato a Wimbledon. Vincere e perdere è la normalità, un percorso da atleta. L’ho vissuto sulla mia pelle e non c’è nulla di più sbagliato che cercare per forza di trovare una motivazione esterna a una sconfitta».
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