"Prima una delusione sul campo la portavi a casa e ci pensavi tanto. Ora magari sei accolto da un suo sorriso", racconta Locatelli
Nel corso di un'ampia intervista concessa a Tuttosport, Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus, ha affrontato anche temi della vita privata, a partire dal figlio Theo.
Lei è molto riservato nella sua vita privata, due anni fa è diventato padre. Ha influito sul suo lavoro questo nuovo status?
«Sì, chiaro, Theo è la gioia della nostra vita, mia e di mia moglie. Quando diventi papà ti completi come uomo ed è bellissimo. Lui è uno spettacolo e influenza non solo sul lavoro. Prima una delusione sul campo la portavi a casa e ci pensavi tanto. Ora magari sei accolto da un suo sorriso e tutto cambia, si relativizza. E’ anche più semplice. E io devo essere un esempio per lui».
Le piacerebbe che suo figlio facesse il calciatore o cosa preferirebbe?
«Sì, mi piacerebbe vederlo calciatore. Intanto gli faccio sentire l’inno della Juve».
Nello spogliatoio quali sono gli argomenti leggeri più gettonati? Di cosa si parla oltre che di calcio?
«Di musica, di ogni stupidaggine. Io sono appassionato di sartoria per cui cerco di far capire ad altri il mondo dell’eleganza italiana. Recentemente sono stato tre giorni a Londra nella via sei sarti, Savile Row, mi è piaciuto tantissimo. Bella esperienza».