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Karius: “Futuro in Serie A? Perché no? Ora concentrato su Schalke, ma sarò spesso in Italia”

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Ci sono altri sport che segui oltre al calcio?

“Sì, guardo il tennis, il basket e anche il football americano. Anche la NBA. Come sportivo, guardo sempre gli altri sport e osservo i migliori di ogni disciplina per capire cosa li renda così bravi, cosa c'è di diverso. Mi piace guardare lo sport in generale ai massimi livelli e vedere cosa fanno gli altri. A volte è fonte di ispirazione".

Come gestisci le critiche che arrivano sui social?

“Quando ero un po' più giovane era più difficile. A volte quando c'erano cose negative, ma anche positive, era difficile rimanere concentrato. Il mio consiglio è di ascoltare il tuo allenatore, la tua famiglia e i tuoi amici perché sono le cose più importanti. Devi tenere fuori tutto il resto, sia che le notizie siano positive sia che le notizie siano negative perché la cosa più importante sono le persone con cui vivi ogni giorno".

Hai giocato in diversi Paesi e culture. Qual è l'esperienza che ti ha formato di più come giocatore e come persona?

“Penso che il fatto di essermi trasferito in Inghilterra a 16 anni sia stato molto impegnativo. Ma ovviamente questo mi ha fatto crescere e diventare adulto, prendermi cura di me stesso, imparare la lingua, conoscere un nuovo Paese. Trasferirsi così presto lontano da casa e lasciare il proprio Paese è stata una decisione difficile, ma non me ne pento”.

Come vedi la tua vita dopo il calcio? Vuoi fare l'allenatore, il commentatore o vuoi fare qualcosa di completamente nuovo?

“L’allenatore probabilmente no. Non lo so. Non mi vedo come allenatore in questo momento. Forse l’opinionista. Negli ultimi mesi l’ho fatto un paio di volte in Germania ed è stato divertente. Potrei anche sperimentare cose nuove che non ho mai fatto prima. Mi piace molto la musica. Non so, voglio fare cose che mi piacciono e in cui vedo che posso fare qualcosa di nuovo. Ma sì, credo che commentare il calcio è una cosa che mi piace. Il resto lo devo provare”.

Qual è stato il tuo stadio preferito? E che squadra tifavi da bambino?

“Da bambino era il Bayern Monaco, perché vivevo lì vicino. Hanno avuto un grande successo in Germania e anche in tutta Europa. Quando ero giovane hanno disputato anche grandi partite con le squadre italiane. Ricordo tutte le partite di Champions League. Sugli stadi, ho avuto la fortuna di giocare in molti grandi stadi. Wembley, ma anche San Siro. Pure Newcastle è stata una grande esperienza”.

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