Marcell Jacobs, nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare della vicenda di spionaggio che lo ha coinvolto: "Ho dato tutto in mano ai miei legali che procederanno nelle direzioni opportune. Quanto accaduto è veramente grave. Non me lo sarei mai aspettato e voglio venga fatta chiarezza: sul come, dove, quando e perché. Non tollero che la mia privacy sia stata violata. Tutto ciò mi rattrista molto".


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Jacobs: “Non tollero che la mia privacy sia stata violata. Ho parlato con Tortu e…”
Che idea si è fatto?
"Non ho fretta, ma andrò fino in fondo, proprio per capire. Dopo l’Olimpiade 2021 ho dovuto respingere sospettosi e invidiosi, ma pensare che un familiare di un compagno di staffetta, col quale ho condiviso molti bei momenti, possa essere arrivato a tanto, è avvilente. Quando Filippo mi batteva, era uno stimolo a migliorare. E ora... Per il resto so quel che si legge. Spero che la giustizia faccia il suo corso".
Eppure ha affermato che non dubita di Filippo.
"E lo confermo, anche se con suo fratello ha un rapporto molto stretto. Vado a sensazione, a intuito: non credo sapesse. Nei giorni scorsi mi ha scritto per chiedermi se potessimo sentirci. Gli ho risposto di sì e così abbiamo fatto. Ha apprezzato la mia presa di posizione nei suoi confronti. Mi ha detto che, quando è emersa la notizia, è caduto dal pero".
Potrà, tutto questo, non influenzare l’armonia della staffetta?
"All’inizio non sarà facile, la situazione è delicata: io sarò me stesso. So mantenere la calma: voglio certezze. Non ce l’ho con Filippo. Le brutte cose, se tali sono, prima o poi vengono a galla".
Ha chiarito con il presidente Mei?
"Avremo modo di farlo di persona. Ripeto: prima di certe uscite pubbliche, mi sarei aspettato un cenno personale di vicinanza, di solidarietà".
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