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Arriva il momento di andare in scena, in un teatro strapieno e un pubblico entusiasta. Poi di nuovo tutti in hotel, dove Piero si lascia andare a qualche confessione intima: “…A vent’anni ci siamo divertiti molto…ora a 30, 31 anni è cambiato tutto. Ora non me la sento di finire un concerto e conoscere una persona, trascorrere un paio d’ore ed è finita. La mia paura è quella di non riuscire a costruire una famiglia.”.
Il giorno dopo li attende un volo per Sofia, per un’altra tappa del tour.
In merito alla notizia di aver vandalizzato una camera d’hotel, uscita qualche anno fa su alcune testate giornalistiche, Nicolò chiede a Piero di fugare ogni dubbio: “È stato per un problema di moquette nella stanza, ma siamo andati via senza dire niente e il proprietario ha fatto uscire questa notizia falsa.” Per questo, lo porta in una delle rage room, ossia una di quelle stanze che vengono affittate per essere distrutte.
Anche Ignazio, che aspetta la Iena per cena, si lascia andare a racconti privati: “Sono cresciuto in fretta, a cinque anni aiutavo mia sorella a mandare avanti la casa, nostra madre era malata.”. “L’anno scorso sono arrivati degli attacchi di panico, nonostante avessi tutto quello che desideravo, lavoro, moglie, ora ho imparato a conviverci. So che la mia vita è stupenda e non mi manca niente, capisco che è solo un momento e vado avanti”.
A colazione parla dei problemi che ha avuto con il suo peso: “C’è stato un periodo che mi sentivo sbagliato e mi sono detto che dovevo fare qualcosa per me. Da lì ho iniziato un percorso che mi ha portato a sentirmi più sicuro, anche se oggi quella sicurezza non c’è mai.”
Nicolò li saluta con un’ultima domanda: “Ma in sincerità, siete più amici o colleghi?”. “Fratelli”, rispondono all’unisono.
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