Nemici?
«Mai avuti. Abbraccio anche i miei storici avversari».
Se lo ricorda il primo stipendio?
«A 17 anni in C1 all’Empoli. Era il 1990. Ho dato tutto al mio babbo, così sapevo che quei soldi erano in buone mani».
Secondo lei è stato più apprezzato o giudicato?
«Apprezzato. Ho fatto tante belle cose. Qualcuno mi ha giudicato senza conoscermi ma è stata una minima parte. Rifarei tutto quello che ho fatto».
Si è preso qualche rivincita?
«No, non ho mai dovuto prenderne nei confronti di nessuno. Sapevo quale era la mia strada. Poi se qualcuno ha rosicato perché ho giocato vent’anni non lo so… Io sono contento così».
Come ci si difende dal gossip?
«Come ho fatto io: lavorando sempre e impegnandosi, facendo di tutto per non abbassare il proprio livello. Carattere forte e saper andare avanti: così non puoi essere attaccato. Infatti con me non poteva succedere, ero il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andare via. Io avevo sempre la coscienza a posto».
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