A cinque anni dalla denuncia presentata dalle vittime è arrivata la condanna definitiva, come riferisce La Gazzetta dello Sport.
Il 44enne è stato radiato dalla propria sezione:
“A tutela dell'immagine di tutte le ragazze e i ragazzi dell'Associazione e per la vicinanza alla ragazze, l'AIA si era subito costituita parte civile – si legge in una nota diffusa dalla Federazione arbitri -. Il Tribunale ha condannato l'autore della condotta al risarcimento dei danni anche nei confronti dell'AIA. Le ragazze non sono mai state sole ed hanno avuto il pieno appoggio della Sezione di appartenenza e di tutte le strutture regionali e nazionali".
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