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Fabio Volo: “Soldi? Da giovane mi vergognavo perché non li avevo. Poi mi sono vergognato…”

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Intervistato dal Corriere per presentare la sua nuova autobiografia, Fabio Volo ha parlato anche del suo rapporto col denaro
Gianni

Intervistato dal Corriere della Sera per presentare la sua autobiografia «Balleremo la musica che suonano», Fabio Volo ha toccato diversi argomenti. Uno è quello relativo al suo rapporto col denaro: "Non sono mai stato un grande sognatore. La mia è più una questione pratica di obiettivi, traguardi. Facevo il panettiere e volevo aprire tre panetterie. Quella cosa lì. Non riesco a dirmi: “Sogno di andare a vivere ai Caraibi”. Se così fosse, dal giorno dopo troverei un modo per andarci a vivere. I miei sono sogni banali: stare in salute, passare del bel tempo con i miei figli, con gli amici…".

Fabio Volo: “Soldi? Da giovane mi vergognavo perché non li avevo. Poi mi sono vergognato…”- immagine 2

Lei ha sdoganato il tabù dei soldi.

«Da giovane mi vergognavo perché non li avevo. Poi, mi sono vergognato perché li avevo fatti. Adesso, se mi chiedi: sei ricco? Dico di sì, non mi vergogno più. Ho fatto vari percorsi per arrivarci».

Quale le è servito di più?

«L’accettazione. Non sei né meglio né peggio degli altri, ognuno ha il suo percorso».

In questo libro c’è molto suo padre.

«In questo in particolare, ma c’è anche negli altri. È mancato da dieci anni ma lo conosco meglio oggi di quando era vivo. Cosa puoi capire quando sei piccolo del lavoro, delle separazioni, della vita… più sei piccolo più ne vedi solo un pezzo. Da quando sono padre, mio padre lo conosco sempre di più. Lo sento addosso come mai prima. Ed è affascinante quanto l’amore stia proprio fuori dallo spazio e dal tempo. No?».

(Corriere della Sera)