«Io ci spero sempre. Mettiamo da parte tutta la rivalità: purtroppo è andata anche oltre le pedane perché è stata lei a portarla fuori dal mondo della scherma. Siamo due campionesse che hanno vinto, siamo due poliziotte, siamo due mamme, abbiamo una certa età: una svolta servirebbe pure per mettere il prossimo nella condizione di non essere in imbarazzo.
Il libro «Giù la maschera», che ha riferimenti pepati, ha inciso nell’incrinare la situazione?
«Può darsi che abbia influito. Ma un libro può scriverlo pure lei, per dire come la pensa (ndr: in realtà la Vezzali di biografie ne ha scritte già due, nel 2006 e nel 2012)».
Tutto nasce al Mondiale 2009: lei batte Vezzali.
«Sì, fondamentalmente da quando ha cominciato a perdere contro di me. Lei non ha mai accettato la sconfitta».
Siete il Moser e il Saronni della scherma?
«In qualche modo sì. Con la differenza che io voglio chiarire e darci un taglio».
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