In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Matteo Darmian, calciatore dell'Inter e della Nazionale, ha raccontato anche aspetti più intimi della sua vita. Ecco le sue parole:
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Darmian: “In casa cerco di dare una mano, da bambino ero iperattivo. Gli ACDC…”
Com’era lei da bambino?
—«Un po’ casinista e iperattivo, sono calato negli anni: mi sono sfogato da piccolo».
Anche a casa è un factotum come in campo?
—«Non proprio, ma cerco di aiutare. Però, per esempio, in cucina sono troppo basico».
Cosa le fa perdere la sua proverbiale calma?
—«Mia moglie! Scherzi a parte, cerco sempre di essere tranquillo e pacato. A volte dovrei essere un po’ più cattivo, ma fa parte del mio carattere il fatto di non esserlo».
È un tifoso di Sinner dell’ultim’ora?
—«No, il mio idolo era Federer. Sinner ha avuto una crescita incredibile, si merita di essere il numero 1, come persona e come giocatore».
I suoi idoli Ac/Dc sono in tournée in Germania.
—«Purtroppo erano a Reggio Emilia il 25 maggio, ma giocavamo il giorno dopo, altrimenti sarei andato. Il loro è stato il mio primo concerto, mi è rimasto dentro».
A prima vista non sembra uno da rock duro.
—«Ma mi piace anche Baglioni: è il preferito di mia madre, quindi l’ho ascoltato tanto».
Questo Europeo si gioca con due guerre in corso: si documenta o la bolla la assorbe completamente?
—«Prima di essere calciatori siamo esseri umani: non siamo indifferenti a quello che succede al di fuori del nostro mondo e cerchiamo nel nostro piccolo di essere vicini a certe realtà. E se c’è la possibilità, di dare una mano».
(Fonte: Corriere della Sera)
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