
"C'è un pregiudizio per cui, in caso di lutto, si debba essere sopraffatti dal dolore e si debba ostentare il dolore. Io mi sono rimessa subito al lavoro per non perdere di vista la mia indipendenza come donna, per dare un buon insegnamento ai miei bambini, per non portare una mamma depressa a casa, per non perdere di vista la mia relazione. Mia suocera mi ha insegnato questo, mi vorrebbe forte e indipendente", dice Incorvaia.
"Non so se sono riuscita a dirle tutto, non lo so, forse no... Non voglio rimpianti, ma io credo nell'eternità dell'anima e credo che ci ricongiungeremo tutti. L'eternità mi salva da qualsiasi pensiero negativo per non averle detto tante cose, per non averla apprezzata abbastanza: ti vengono tanti pensieri in testa, un dolore ti mette a dura prova e vacilli", aggiunge. "E' un momento molto complicato ma sto cercando di rimettermi in carreggiata. I bambini erano legatissimi a Eleonora, andavamo a trovarla ogni pomeriggio: era una forza della natura. Ha mantenuto uno spirito positivo in ogni momento, la vita per lei è stata sempre un gioco bellissimo. Non ha mai portato la malattia in casa, è sempre rimasta ottimista".
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