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Linda Cerruti: “Travolta per una foto, provo tristezza. Ma combatteremo sessismo e…”

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Linda Cerruti risponde, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ai commenti sessisti ricevuti per la foto postata su Instagram

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Linda Cerruti non ci sta. La campionessa del nuoto sincronizzato - 8 medaglie agli Europei pochi giorni fa - replica, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, agli hater che hanno criticato, in maniera sessista, la sua foto postata su Instagram qualche giorno fa.

Si aspettava tutta questa attenzione?

«Diciamo che io ho fatto questo post proprio per provare a spronare nel mio piccolo chi tace, chi si arrende davanti a queste dinamiche sociali. Nel 2022 credo che bisogna remare tutte insieme. Tutta questa attenzione forse no, anche perché la foto originale, l’avevo postata per celebrare con orgoglio degli Europei che sono stati eccezionali per tutta la squadra italiana, non solo per me. E dispiace vedere che il risultato sportivo viene mortificato dalla ignoranza di alcune persone».

È la prima volta che le succede una cosa del genere?

«Commenti così non ne avevo mai ricevuti ma neanche a livello di messaggi privati su Instagram. Fra l’altro avevo postato la stessa identica foto quattro anni fa con le medaglie di allora e non era successo nulla».

Non teme di dare troppa visibilità a persone che non la meritano?

«Io non vorrei dare ulteriore spazio a questa situazione, quello che avevo da dire l’ho detto nel mio post e non voglio dare importanza a persone che non la meritano ma non potevo far finta di niente per me stessa prima di tutto, e perché mi ritengo un esempio per le ragazzine che ci seguono e che magari vogliono imitarci. Queste cose non possono e non devono essere considerate normali anche se succedono a tante».

Più rabbia o più disgusto per quello che ha letto?

«Più che rabbia, tristezza. O dispiacere nel vedere una foto che volevo celebrativa dei risultati sportivi svilita da persone che scrivono commenti con così tanta leggerezza sui social. Fra l’altro alcuni account sono anonimi ma in alcuni c’è nome e cognome ma evidentemente per loro è una cosa normale scrivere certe cose, non ci pensano neanche. Per questo non volevo lasciarla passare, penso che ognuno debba fare il suo ogni giorno per cambiare la mentalità».

Fa rabbia anche per tutto il lavoro che c’è dietro?

«Sicuramente, e non solo il mio. Ci rendiamo conto di quanta gente c’è dietro un successo sportivo come quello italiano agli Europei? Dal singolo dirigente di società, dall’atleta, agli staff, alle squadre, fino alla Federazione, tutto un sistema che funziona e che ha portato risultati eccezionali. Anni di lavoro e sacrifici di tante persone, ore e ore di lavoro quotidiano, liquidati in un commento senza senso per una posa in costume? Io ci vivo in costume, dovrei farmi dei problemi a farmi una foto? Detto che nel 2022 dovrebbero essere libere tutte di farsi una foto in costume senza subire certi commenti».

Un atteggiamento sessista ricorrente quando le protagoniste sono atlete donne?

«Succede a tutte. Posso capire che ci possa stare anche il commento estetico nei confronti di una sportiva ma c’è modo e modo di farli. Quello che ho letto non è accettabile».

Ha intenzione di ricorrere alle vie legali?

«La Federazione ha già iniziato l’iter legale per perseguire queste persone e tutelare anche la mia immagine».

Il sessismo non nasce sui social. Le era mai successo prima di averci a che fare?

«Fortunatamente no. Devo dire che il nostro è un ambiente quasi completamente femminile. Da noi quello che di solito ha problemi, al contrario, è Giorgio Minisini (pluricampione europeo e mondiale quest’anno nel sincro, ndr)».

Tanta attenzione che inevitabilmente calerà nel giro di qualche giorno. Cosa vorrebbe che rimanesse di questa storia?

«Non so cos’altro si possa fare per contrastare questa mentalità, ma vorrei che rimanesse il messaggio che non bisogna tacere o far finta di niente solo perché sono cose che succedono tutti i giorni. Anche se ormai le consideriamo banali bisogna reagire altrimenti la mentalità non cambierà mai».

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