Che cosa ha imparato?
"Ad aprirmi con le persone, a chiedere: come va, come stai? A interessarmi un po’ agli altri, al significato delle cose, a guardarmi attorno. Un po’ di gentilezza non costa. Appena rientrato sono ripiombato nella solita atmosfera, maleducata direi".
Stavolta a Verona con chi ha litigato?
"Ero in piscina al centro federale ad allenarmi. Ho chiesto a dei ragazzi di spostarsi, non vedevo un orologio, mi hanno rispostomale, con durezza. C’è stata una discussione. Dico, un po’ di rispetto".
A Parigi era ammirato dall’autoreclusione di Léon Marchand.
"Sì, il campione francese per tutta la durata delle Olimpiadi non ha mai voluto incontrare la famiglia che pure era lì. E ha vinto quattro medaglie d’oro. Le pressioni esterne sono devastanti. C’è chi si toglie dai social. Io stesso non voglio che i miei mi scrivano messaggi durante le gare. Eliminare i rumori esterni aiuta. L’ansia galleggia con te, non puoi affondarla".
Invidioso di chi sta in campo più di cinque ore?
"Sono diventato un grande fan di Sinner anche perché ogni suo incontro è ben segnalato. Perdi un match? Puoi rifarti la settimana dopo. Chi vince Wimbledon guadagna 3 milioni e mezzo di euro, meritatissimi, ma non c’è confronto con una gara di nuoto dove se ti va bene prendi 15mila dollari. Siamo squali, ma restiamo pesci piccoli".
È andato a vivere da solo.
"Ho preso casa a Verona dove mi alleno. Mamma all’inizio mi ha aiutato nell’organizzazione, ora me la cavo, non mi lamento. Mi piacerebbe però non essere più solo. Vorrei incastrarmi".
Scusi?
"Tornare a casa e trovare una persona che mi aspetti. Una compagna, insomma, con cui condividere e convivere. Fare l’atleta e il fidanzato è dura. Vengo da una prima esperienza sentimentale non felice, è passata,ma mi ha fatto male e sono dovuto ricorrere a un aiuto psicologico. È stata una buona scelta e lo dico con molta serenità anche se spesso gli uomini preferiscono tenerlo nascosto per paura di mostrarsi deboli o fragili. Mi sono sfogato con il nuoto".
Missione compiuta, è sul gradino più alto.
"Ai mondiali di Singapore sono venuto per arrivare primo. O vinco o vinco. Anche se ormai ne sono consapevole: una medaglia copre, ma non scalda. Devi imparare a mettere la testa fuor d’acqua".
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