Thomas Ceccon, campione nei 100 dorso, ha concesso un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco le sue parole sulla foto mentre dorme al parco che ha spopolato sui social: «Mi pare un filo esagerato, sembra che abbia fatto chissà cosa. Comunque è andata così: dopo la staffetta 4x100 misti avevo finito le gare, sono andato a farmi un giro. A me piace stare da solo, avevo bisogno di stare distante dai miei compagni, non per rabbia, ma desideravo isolarmi».
news
Ceccon: “Pisolino al parco? Ecco com’è andata. Qui a Parigi il sonno è stato un problema”
Era arrabbiato perché la staffetta non si era qualificata per la finale?
«Incazzato, inutile nasconderlo. Infatti non l’ho nascosto e sono andato per i fatti miei. Ma siccome ero stanco perché non sono mai riuscito a dormire bene al Villaggio, a metà pomeriggio, mi sono steso lì».
Il sonno è stato davvero un problema?
«Non ha aiutato, se avessi dormito il giusto alcune gare sarebbero cambiate. Il cibo, ok, si sa che ci si deve adattare, ma il sonno è fondamentale. Io a casa dormo sempre al pomeriggio, qui non ci sono mai riuscito per via del caldo e questo mi ha penalizzato molto. Anche i letti non erano comodissimi. Non tutti gli avversari erano nelle stesse condizioni perché moltissimi hanno scelto l’hotel: Popovici, i francesi, i coreani».
Ci sarebbe voluto andare anche lei?
«Non l’ho chiesto, ma lo avrei fatto volentieri. Forse gli atleti delle altre nazioni sono molti meno di noi ed è difficile portarci tutti. Non funziona che io dico “vado” e me lo fanno fare. Vi immaginate? “Ceccon va in hotel”. Non è così semplice».
Michael Phelps, seduto sulla sua stessa poltrona di Casa Omega (lo sponsor che avete in comune), ha appena detto che lui è sempre stato al Villaggio, che è il bello dell’Olimpiade e si portava due ventilatori in camera contro il caldo.
«Può essere, anche se non penso che Phelps non avesse l’aria condizionata, non credo che una persona di quel calibro abbia mai avuto problemi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA