Il nuovo spettacolo di Caterina Guzzanti è un'indagine profonda sulla fragilità delle coppie moderne, dove l'incomunicabilità, il dolore e la difficoltà di mantenere una relazione stabile sono temi centrali. Intervistata dal Corriere della Sera, racconta da cosa è partita: "Mi interessava approfondire la fragilità che unisce certe coppie e affrontare, dal punto di vista femminile, il macro tema dell'incomunicabilità, che deriva poi dalla paura di ferirsi, di fare del male all'altro e di farsi del male. Tutto nasce dalla mia sempre maggiore consapevolezza di quanto si difficile stare insieme laddove non ci si sente visti, quando ci si sente più soli con altri che quando si è soli veramente".
news
Caterina Guzzanti: “Rapporti senza sesso? Mi sono sentita non desiderata. Le defaillance…”
Le è capitato?
—«Certo, a me è capitato di provare quella sensazione di scomparire in presenza dell'altro e di ritrovarmi solo quando uscivo dalla stanza in cui c'era anche lui. Eppure ci sono molte coppie che vivono così. Quindi mi sono chiesta perché non ci si riesce a liberare di un dolore. In nome di cosa lo si fa? Lo facciamo ancora in nome della coppia? Ma ha senso tentare a tutti i costi di tenere insieme qualcosa che insieme non ci sta più? Come unire due calamite al contrario?».
Fare quello che fanno le donne può essere complicato insomma. Ma deve diventare, anche questo, un nostro problema?
—«Beh, se poi si arriva a una perdita di libido o addirittura a una disfunzione fisica per cui non si fa più l'amore sì. Succede a tantissime coppie, anche apparentemente felici. E quindi, alla fine di tutto, mi chiedo che cosa succede se, in una coppia, una donna vuole fare amore e l'uomo no. Come si sente lei?».
In questo caso ha una risposta?
—«Quando è successo a me, mi sono sentita sporca. Spiace dirlo, ma è ancora forte la percezione che la donna non debba chiedere di avere un rapporto fisico, perché deve essere sempre desiderabile e desiderata. E quindi se non succede, spesso si tace. Io ho sopportato, ma fino a quanto bisogna farlo in una situazione in cui non si è felici per la mancanza di contatto fisico?».
Nel suo spettacolo, quindi, ha messo tutto questo.
—«Sì, per indagare anche quel silenzio che si crea di fronte alla mancanza del desiderio maschile e come viene affrontata da una donna che convive con una non risposta dell'uomo che è al suo fianco. Poi, aggiungo, gli uomini non vogliono parlare quasi mai di questa cosa, sfuggono in tutti i modi».
E quindi che succede, alle donne?
—«Ti senti responsabile. E non più attraente. Ti vai subito a specchiare e a controllare. Inoltre sai che non ne devi parare e se parli fai peggio. In modo quasi ancestrale torna a farsi sentire quella vocina che ha addestrato noi donne a fare finta di niente e aspettare pazientemente».
Da come ne parla, non è stata una passeggiata per lei affrontare questa esperienza.
—«Sì, è una cosa dolorosissima, tanto che si crede non possa essere risolta, ed è incredibile. Le defaillance non si accettano. Ho indagato a lungo e pare che questo genere di problemi siano esplosi durante il lockdown, quando c'era molto più tempo per rendersene conto».
(Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA