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Caso doping Sinner, pres. Wada brutale: “Per noi è responsabile perché…”

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Caso doping Sinner, il presidente Wada brutale in un'intervista concessa: "Ecco perché per noi lui è responsabile"
Alessandro

Per Sinner ci sono due date cerchiate in rosso sul calendario, non per tornei questa volta: il 16 e il 17 aprile il Tas, il tribunale arbitrale dello sport, esaminerà in udienza il caso doping legato a Jannik e alla sua positività al clostebol dopo il ricorso della Wada. Proprio l'agenzia mondiale antidoping si è pronunciata diversamente invece su Iga Swiatek, anche lei trovata positiva (alla trimetazidina), mentre per il numero uno al mondo ha optato per il ricorso dopo l'assoluzione dell'Itia. A tal proposito il presidente della Wada, Witold Banka, ha spiegato il perché del ricorso:

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"Si tratta di due casi completamente diversi che non possono essere paragonati. Sia le sostanze sia le circostanze sono diverse. Abbiamo preso entrambe le decisioni dopo aver chiesto il parere di un esperto esterno. La procedura da parte della Wada è stata la stessa di qualsiasi altro caso disciplinare", ha dichiarato in un'intervista concessa al portale polacco "Sport.rp".

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Nonostante la positività di Sinner sia stata determinata dalle azioni del suo ex fisioterapista, Giacomo Nardi, che spalmò un unguento sulla pelle di Jannik senza guanti, per Banka Jannik è comunque ritenuto responsabile: "Non posso entrare nei dettagli perché siamo parte in causa. Non mettiamo in dubbio che Sinner abbia assunto deliberatamente sostanze dopanti, ma richiamiamo l'attenzione sulla responsabilità dell'atleta per le azioni dei suoi collaboratori. Un atleta professionista è responsabile anche delle azioni del suo staff e questa è la quintessenza dell'antidoping. Inoltre, una traccia di trimetazidina in un medicinale contenente melatonina, come nel caso di Swiatek, è una cosa, mentre lo steroide contenuto nell'unguento utilizzato dal suo più stretto collaboratore è qualcosa di completamente diverso. L'unica cosa che accomuna questi casi è il fatto che stiamo parlando di due dei migliori tennisti del mondo", ha concluso il numero uno della Wada.