Sua moglie è australiana dove sui diritti civili sono all'avanguardia. Come vive qui?
"In Australia hanno regolamentato prima l'adozione e intendo la registrazione del nome delle due mamme o dei due papà sul certificato di nascita del bambino/a, del matrimonio, proprio per tutelare i bambini. Nicola qui sorride per tutta la situazione in cui ci troviamo a vivere. Ama l'Italia ma non si abitua alla maleducazione, al nostro modo di parlare così giudicante, così antico".
Ha deciso insieme a lei fare coming out nel 2020?
"Ci siamo conosciute in agosto, a ottobre io sono andata a trovarla in Australia e lì abbiamo deciso che a dicembre sarebbe venuta a fare Natale a casa mia. È stata lei a dirmi che voleva essere lei a venire in Italia perché i miei genitori sono anziani. Io prima andavo a casa sempre da sola, facevo la parte della single anche se magari stavo con qualcuna, lei ha cambiato tutto in maniera naturale. Quella è stata la prima volta che mi hanno vista con una compagna".
Come andò quel pranzo di Natale?
"Mia mamma che aveva la demenza senile disse subito "ma Nicola è un nome da maschio, Nicoletta è da femmina". Quando mi sono sposata l'ho detto a mio padre, che è un ufficiale di Marina in pensione, non ufficiale dell'esercito come Vannacci ma di Marina, lo specifico. Mio padre mi ha risposto che bastava che io fossi felice e lo era anche lui. Mio fratello mi ha accompagnato il giorno della cerimonia che si è tenuta sulla prima nave passeggeri partita dall'Europa per l'Australia".
È vero che ha conosciuto Nicola per una gaffe?
"Lei è australiana, io italiana e ci siamo incontrate la prima volta Giappone, io facevo l'istruttrice Fifa e lei era allenatrice in seconda della nazionale under 20 australiana. Era un meeting tra tecnici, io non volevo andare perché era il 15 agosto e lei non voleva perché eravamo tutte donne istruttrici. Io l'avevo notata, perché è alta un metro e ottanta ed è oggettivamente bella. Il giorno dopo lei mi ha fatto una domanda e io rispondendole siccome nella sua targhetta del nome c'era scritto Nicola Jane Williams, non mi andava di chiamarla Nicola perché pensavo fosse maschile e allora l'ho chiamata Jane e lei mi ha guardata malissimo. Da lì la gaffe e naturalmente ho cominciato a chiamarla Nicola però ormai era andata, la figura era fatta".
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