Golssip
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Carolina Morace: “Io e mia moglie vorremmo dei figli, ma in Italia non è possibile”

Carolina Morace: “Io e mia moglie vorremmo dei figli, ma in Italia non è possibile” - immagine 1
L'ex calciatrice italiana ha da tempo una relazione con Nicola Jane Williams: "Qui c'è un modo di pensare antico"
alfa

L'ex calciatrice e allenatrice Carolina Morace, dichiaratamente omosessuale e da tempo impegnata felicemente in una relazione con la collega australiana Nicola Jane Williams, ha parlato della sua vita privata nel corso di un'intervista concessa a Vanity Fair: "Io sono sposata felicemente con una donna, Nicola, e anzi auguro alla maggior parte delle persone di avere un rapporto come il nostro. Abbiamo deciso ogni cinque anni di riconfermare il nostro matrimonio con una celebrazione. La prima volta è stata Bristol nel 2014 ed è stata bellissima, nei tavoli c'erano i vocabolari in italiano e inglese. Nel 2019 c'è stato il matrimonio in Australia e dopo la registrazione in Italia dell'unione civile. Quest'anno, visto che per impegni di lavoro sarò a Las Vegas, la celebrazione sarà lì".

Vorreste dei figli?

"Nicola ha una figlia in Australia con un'altra donna e il suo nome è scritto nel certificato di nascita della bambina ed è quello che vorrei che la legge garantisse anche in Italia alle famiglie omogenitoriali. Sono temi che mi stanno molto a cuore. Quello dei figli è un pensiero che io e Nicole abbiamo, vorremmo averne insieme. In Italia però per le coppie omogenitoriali non è possibile".

Sua moglie è australiana dove sui diritti civili sono all'avanguardia. Come vive qui?

"In Australia hanno regolamentato prima l'adozione e intendo la registrazione del nome delle due mamme o dei due papà sul certificato di nascita del bambino/a, del matrimonio, proprio per tutelare i bambini. Nicola qui sorride per tutta la situazione in cui ci troviamo a vivere. Ama l'Italia ma non si abitua alla maleducazione, al nostro modo di parlare così giudicante, così antico".

Ha deciso insieme a lei fare coming out nel 2020?

"Ci siamo conosciute in agosto, a ottobre io sono andata a trovarla in Australia e lì abbiamo deciso che a dicembre sarebbe venuta a fare Natale a casa mia. È stata lei a dirmi che voleva essere lei a venire in Italia perché i miei genitori sono anziani. Io prima andavo a casa sempre da sola, facevo la parte della single anche se magari stavo con qualcuna, lei ha cambiato tutto in maniera naturale. Quella è stata la prima volta che mi hanno vista con una compagna".

Come andò quel pranzo di Natale?

"Mia mamma che aveva la demenza senile disse subito "ma Nicola è un nome da maschio, Nicoletta è da femmina". Quando mi sono sposata l'ho detto a mio padre, che è un ufficiale di Marina in pensione, non ufficiale dell'esercito come Vannacci ma di Marina, lo specifico. Mio padre mi ha risposto che bastava che io fossi felice e lo era anche lui. Mio fratello mi ha accompagnato il giorno della cerimonia che si è tenuta sulla prima nave passeggeri partita dall'Europa per l'Australia".

È vero che ha conosciuto Nicola per una gaffe?

"Lei è australiana, io italiana e ci siamo incontrate la prima volta Giappone, io facevo l'istruttrice Fifa e lei era allenatrice in seconda della nazionale under 20 australiana. Era un meeting tra tecnici, io non volevo andare perché era il 15 agosto e lei non voleva perché eravamo tutte donne istruttrici. Io l'avevo notata, perché è alta un metro e ottanta ed è oggettivamente bella. Il giorno dopo lei mi ha fatto una domanda e io rispondendole siccome nella sua targhetta del nome c'era scritto Nicola Jane Williams, non mi andava di chiamarla Nicola perché pensavo fosse maschile e allora l'ho chiamata Jane e lei mi ha guardata malissimo. Da lì la gaffe e naturalmente ho cominciato a chiamarla Nicola però ormai era andata, la figura era fatta".