A scoppio ritardato.
"Ci siamo incontrati al momento giusto: è venuto a trovarmi a Roma, abbiamo fatto una passeggiata notturna in scooter. Era maggio e a settembre ero incinta".
Il suo passato da playboy?
"Non appena l’ho conosciuto meglio ho capito che potevo fidarmi".
Nel calcio lo chiamavano il muto, con lei parla?
"Sì! Ma quando litighiamo passiamo anche due giorni in completo silenzio".
La proposta di nozze.
"Nessuna proposta in ginocchio, lo abbiamo deciso insieme, siamo tipi pratici. Siamo andati in Comune e abbiamo scelto una data libera".
Ha scritto in un post: «Non è stata una passeggiata»...
"Ci sono stati momenti difficili, come quando abbiamo perso la nostra prima bambina. È stato atroce: uscì un giornale di gossip che rivelava la mia gravidanza. Ma lo stesso giorno ho scoperto dall’ecografia che avevo perso mia figlia".
Se le sue figlie volessero fare le veline?
"Magari!".
E se volessero sposare un calciatore?
"Se è come papà, magari!".
L’etichetta «calciatore-velina» le è mai pesata?
"Frequentiamo lo stesso ambiente, siamo belli, giovani... gli avvocati non si sposano con le segretarie?".
Un altro figlio?
"Stiamo benissimo così".
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