L’Arabia è oggi il nuovo Eldorado, contano così tanto i soldi per un calciatore?
"Non facciamo gli ipocriti, è difficile dire no a tutti quei soldi. Ma in ogni caso è anacronistico continuare a pensare che l’Italia sia il campionato più difficile, la Premier quello più bello. Il calcio è cambiato, e poi i giocatori hanno 10 anni di attività, non possono permettersi di dire qui sì e qui no".
Ha un’idea di quanto ha guadagnato? Da calciatore e da allenatore?
"Certo che ce l’ho. Ed è tanto. Ma ho anche speso. I soldi servono ma come mezzo. Non ti fanno felice, ma devono garantirti benessere. Compro e mi faccio regali, viaggio in business e non economy, per esempio".
Da 30 a 50, cos’è cambiato?6
"All’epoca mi sentivo Superman. Bello, forte, con gli addominali scolpiti. Avevo il mondo ai piedi ma mi godevo poco: dovevo fare, costruire, raggiungere. Mi sfuggiva il piacere delle piccole cose. A 50 anni ho scoperto il mare, la montagna, le passeggiate, la bicicletta che oggi per me è una compagna di vita".
Un rimpianto e un desiderio.
"Chiedo scusa ai miei genitori per il tempo che gli ho sottratto, oggi me ne rendo conto perché li vedo più anziani e in qualche modo più fragili. Il desiderio è appunto recuperare".
Sua moglie Daniela, sposata giovanissima: ha visto poco anche lei?
"Senza il suo sostegno sarebbe stato più difficile. Sono tornato dalla Cina dopo il Covid perché ne sentivo la mancanza. Abbiamo tre figli e la famiglia è un motivo di orgoglio: non è facile tenerla in piedi spesso anche a distanza. Ci vuole pazienza e tanta complicità".
Daniela è gelosa?
"Tantissimo, lo è stata e ancora adesso lo è".
Ha vissuto tanto all’estero, si sentiva straniero?
"Mi sentivo lontano mai straniero, nè a disagio. Casa per me è solo Napoli, tornarci era sempre riconciliarsi col cuore".
Quando si guarda allo specchio cosa pensa?
"Sono sereno e... bello! Meno vanitoso rispetto a 20 anni fa, meno narciso ma più consapevole".
Ha l’etichetta di presuntuoso, concorda?
"Ho vinto tanto da calciatore e pure da allenatore mi sono fatto rispettare, ne sono orgoglioso. Se questa è presunzione, ho ragione ad esserlo. dal punto di vista professionale ha fatto tutto quello che potevo, ho realizzato i miei obiettivi. Qualcuno dice anche che ho una postura un po’ impettita, lo so. Ma sin da ragazzino camminavo e mi muovevo così. Cosa devo farci? Chi mi conosce bene, sa anche che in realtà sono un semplicione".
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