Brutta vicenda, quella che ha visto suo malgrado protagonista il cantautore e noto tifoso della Roma Alex Britti. Come riferisce Open, infatti, il cantante è finito al centro di un'inchiesta della Procura di Milano che coinvolge molti personaggi che si stavano organizzando per metterlo nei guai. Si legge:
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Spioni contro Alex Britti: “Dovevamo screditarlo e costringerlo a confessare di avere droga”
"Dovevano dimostrare che Alex Britti faceva uso di stupefacenti, dovevano trovargli addosso qualcosa, farlo confessare a microfoni nascosti, raccogliere più prove possibili per screditarlo. Con l’aiuto di poliziotti e giornalisti compiacenti. C’è anche questo nella corposa inchiesta della Procura di Milano con la Dda (Direzione distrettuale antimafia) e la Dna (Direzione nazionale antimafia) sulle presunte migliaia di informazioni prelevate dalle banche dati strategiche nazionali. Sessanta gli indagati, decine di persone spiate: sportivi, giornalisti, celebrità, politici".
"Migliaia di accessi nascosti a dati riservati con la compiacenza di investigatori privati, ex spie, hacker e tecnici informatici. Al centro, l’agenzia Equalize di Carmine Gallo e dell’esperto informatico Samuele Calamucci. Oltre al nome di Leonardo Maria Del Vecchio, che avrebbe chiesto di spiare la sua ex moglie, ora spunta anche Britti e le ragioni dietro alla richiesta di avere informazioni su di lui. Una richiesta, scrive Paolo Gianlorenzo per La Verità, che sarebbe arrivata dall’ex suocero, Fulvio Pravadelli".
(Fonte: open)
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