Raoul Bellanova, esterno del Torino, si è raccontato nel corso di un'intervista concessa a SportWeek, dai suoi inizi e le sue radici alle sue passioni al di fuori del calcio: "Vivo il momento più felice della mia vita. Sto bene fisicamente e mentalmente, vivo in una bellissima città circondato da tifosi che mi vogliono bene. Vado al Filadelfia contento, non vedo l’ora di allenarmi, di vedere i compagni e scherzare con loro. Per un calciatore non c’è cosa più bella".
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Bellanova: “Il mio supereroe è mio papà. Mi piace la moda, in futuro sogno una famiglia”
Conosciamo il Bellanova calciatore, meno il Raoul ventitreenne: che ragazzo sei?
"Sono abbastanza timido, anche se vedendomi giocare mi si potrebbe non credere. Sono solare, amo passare tanto tempo con la famiglia, con loro mi diverto come se fossi con gli amici: li sento tutti i giorni a tutte le ore, soprattutto mia mamma Daniela, lei è il boss. Con lei e con il mio papà, Giuseppe, ho un bellissimo rapporto: la famiglia è molto importante, mi hanno cresciuto con valori forti. Sono umile, forse un po’ troppo generoso".
Quanti sacrifici hanno fatto per te i tuoi?
"Nel passato abbiamo avuto molte difficoltà, non è stato facile. Ma loro avevano sempre il sorriso, non ci hanno fatto mai mancare nulla. Ci hanno sempre dato tutto, togliendosi tutto per loro. Quelle poche cose che avevamo venivano dedicate a me, per permettermi di inseguire il sogno di diventare calciatore. Quando parlo di papà, dico sempre che non tutti i supereroi hanno un mantello: ha fatto il muratore tutta la vita, ha fatto cose incredibili per noi. Non smetterò mai di ringraziare lui e mamma. Vederli dare tutto, nonostante non avessimo nulla, mi ha dato una forza incredibile: ho cercato di riuscire prima di tutto per loro e poi per me. Se oggi sono dove sono, è grazie a loro".
Come hai ricambiato questo amore?
"Quando ho avuto i primi contratti davo tutto alla famiglia, non tenevo un centesimo per me. Nonostante i guadagni, mamma e papà hanno sempre voluto lavorare. Da un po’ ho aperto a Legnano una pizzeria, Trappisten, con mio zio, nella quale lavorano papà e Giada, mia sorella".
Come ti rapporti con i social?
"Li uso, anche se non posto mille storie. I social possono essere utili se usati in maniera consapevole, possono diventare un’arma a doppio taglio se maneggiati male. Faccio sempre molta attenzione, perché i bambini ci osservano e per loro siamo dei modelli: dobbiamo dare buoni esempi".
Ti piace seguire le mode?
"Un po’ sull’abbigliamento, ogni tanto mi piace fare qualche acquisto".
Look preferito?
"Sneakers, cargo largo, maglietta e maglioncino. Semplice, sportivo casual: non sono uno troppo elegante".
Che posto ha l’amore nella tua vita?
"È in cima. Ma io lo intendo nella sua accezione più ampia: l’amore della famiglia, verso i genitori, l’amore verso i figli".
Ti vedi padre in futuro?
"Sì, i figli sono la cosa più importante del mondo. Spero un giorno di avere una bella famiglia e dei bambini".
Quali sono le tue passioni?
"Tempo fa, ti avrei detto il calcetto con gli amici. Ma non mi è più permesso. Mi piace seguire la Formula 1, il tennis…".
Che musica ascolti?
"Dall’hip hop al reggaeton, da Rosalia a Fred De Palma: un po’ di tutto".
La popolarità ha cambiato la tua vita?
"Oggi quando esco non c’è più il ragazzo di qualche anno fa: quindi, sì. La gente ti riconosce, a me piace dare sempre esempio di buon comportamento, sento questa responsabilità, soprattutto agli occhi dei bambini. Se mi chiamano in 500, mi fermo 500 volte perché ripenso a quanto avrei pagato per vivere queste situazioni. Quando arriva un bambino, mi rivedo da piccolo mentre chiedo le foto ai calciatori: non potrei mai dire di no".
Quanti tatuaggi hai?
"Sedici, di tutte le taglie. Ognuno racconta un momento della vita o riporta una frase motivazionale. A Bordeaux mi sono tatuato una frase di Ronaldo: 'Dopo la notte, arriva sempre l’alba'. Hanno tutti un significato".
Qual è il più importante?
"Quello che ho sulla spalla destra: ci siamo io e il mio papà che ci teniamo per la mano con un pallone, perché lui mi ha insegnato a giocare a calcio. Lui ha giocato nella Primavera dell’Inter. Nel disegno c’è l’occhio di mamma che mi guarda: lei mi protegge sempre".
Qual è oggi il tuo più grande sogno?
"Voglio farlo crescere nel tempo, attraverso il lavoro quotidiano, per sviluppare una carriera che sia la più bella possibile. Ed essere un domani un bravissimo papà".
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