LEGGI ANCHE
Lei dà l'idea di essere una donna che ha sempre giocato con la propria immagine, molto consapevole del proprio corpo.
—"Tenga presente che io nasco pudica."
Con la consapevolezza di oggi, ritiene di aver subito pressioni?
—"Oggi non si può dire più niente. Mi rinfacciano di non essere politically correct, ma a me questo termine sta sul cavolo. Io ho detto di aver usato il mio corpo come strumento di lavoro, e questo fa incazzare le donne. Ma a me non fa incazzare per niente, io faccio quello che mi pare. L'ho utilizzato così, lo dico e lo ribadisco. Ho fatto i calendari? Benissimo! Mi strapagavano, mi piaceva vedermi così, perché quei momenti della vita non capiteranno mai più. Quando li rivedo dico "quanto stavo in forma". Amen. Il fatto che anche oggi mi diverta a fare ogni tanto uno scatto sexy, da panterona, rimette in moto un ricordo e non ci trovo niente di male. Detto ciò la cosa che mi ha dato più fastidio in assoluto nel mio lavoro è stato girare il film su Dylan Dog "Della morte dell'amore". C'erano scene di sesso forti, e girare è stato molto pesante. Devo dire solo grazie a Rupert Everett, una star internazionale, la sua professionalità mi ha aiutato tantissimo, ha cercato di farmi sentire a mio agio. Però quella roba lì mi ha dato tanto fastidio. Se devo recitare scene di sesso non riesco a distaccarmi completamente, provo imbarazzo."
Cinque calendari sono stati un buon investimento?
—"No, tornando indietro farei solo il primo. Il primo calendario di una donna italiana su Max, fotografato da Marco Glaviano, gli altri avrei potuto anche non farli".
Molestie le ha mai subite?
—"Tutte le abbiamo subìte, e le subiamo ancora oggi... Questa è la cosa incredibile. Mi sembra che lo abbia raccontato anche la Bellucci di recente, e lo confermo: mai come in questo periodo mi capita di incontrare dei bei marpioni. Però se il corteggiamento è di classe ti lusinga anche. Il problema semmai è la mancanza di classe. Purtroppo la donna dello spettacolo è considerata effimera, e c'è chi fa di tutta l'erba un fascio. Ci sono donne disposte a tutto e altre no. Ma l'uomo non riesce a distinguere."
Una donna bella come lei come affronta il passare del tempo?
—"Non ci penso. Se ci pensi ti fa male. Ricorrere al lifting? Non ci penso proprio. Sa cosa significa? Che ti scollano la pelle del viso, mi fa impressione solo l'idea. Invecchio? Pazienza. L'eterna giovinezza non esiste. Cerco di tenermi in forma il più possibile, mi alleno, non prendo il sole da sempre poi quando la gravità farà il suo corso ce ne faremo una ragione. Tanto l'età non si cancella, se ti fai il lifting non sembri più giovane, sembra che ti sei rifatta. La cosa crudele è quando ti dicono "sei ancora bella" significa che stanno facendo un paragone con quando avevi 20 anni. Ma chi te lo ha chiesto? Però mi rifarò gli occhi su mia figlia che mi assomiglia tantissimo. Anche se per fortuna non ha alcun interesse nel mondo dello spettacolo. Non vorrei che seguisse questa strada".
Perché? Di cosa avrebbe timore?
—"Vorrei che investisse sulla mente e non sul corpo. Io l'ho usato come strumento, ok, ma non vorrei che lei facesse altrettanto. Lei e le sue cugine sono ragazze normali. Essere "figlio di" non si augura a nessuno, soprattutto nel mondo dello spettacolo, ci vuole il doppio dello sforzo per abbattere il pregiudizio."
© RIPRODUZIONE RISERVATA