Il mancato saluto? Ho sbagliato, sono scesa dal ring per rabbia, ma non verso la mia avversaria. I suoi colpi sono molto forti. Non mi è mai capitato di prenderne così forti, ho preso molti colpi. Sono una combattente e una che davanti al dolore non si ferma mai. Con tutta la mia determinazione e caparbietà, non sono riuscita ad andare avanti». Ora mi fa malissimo il naso. Ho il cuore a pezzi. Io sono una combattente, mio padre mi ha insegnato a essere una guerriera. Salgo sul ring con il sangue agli occhi.
Le polemiche? Non mi sono mai interessata. Io ero qui per percorrere il mio ultimo chilometro. Quindi sono salita sul ring e sono andata avanti, volevo solo vincere. Mi sono chiesta: chi sto affrontando? Poi però non tocca a me decidere. Mi dispiace anche per lei, siamo finite in un boom mediatico. Chi siamo noi per giudicare? Per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato?

Noi siamo atlete, non siamo giudici. Sono molto demoralizzata... Sono stata una grande donna a dire no, una grande donna. Premeditazione? Anche se mi avessero detto non combattiamo, non avrei accettato. Non mi sono mai abbattuta. Per me non è una sconfitta. Io non ho perso, mi sono solo arresa con maturità. Non è giusto perché ho sacrificato tutta me stessa per essere qui alla mia prima Olimpiade e invece non ce la facevo a combattere. Non mi vergogno di certo, e poi di cosa devo avere vergogna? Perché mi sono arresa, perché non ho potuto combattere? Esco a testa alta e dico ciao alla boxe".
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