In Brasile è uscita oggi la biografia dell'ex Inter Adriano Leite Ribeiro. Il libro dal titolo “La mia più grande paura”, scritto insieme al giornalista Ulisses Neto, racconta la vita dell'atleta, che ha rivelato problemi legati all'alcolismo e alla depressione.
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Adriano: “Ero depresso, sempre a bere. Moratti mi fece una proposta e io risposi: “Porca puttana no!”
Nella biografia è possibile vedere il racconto di Adriano di ciò che ha vissuto da bambino, quando viveva nella comunità di Vila do Cruzeiro, a Rio de Janeiro. L'Imperatore ha rivelato di aver assistito a un omicidio quando era bambino. "Nel libro tutti capiranno le mie decisioni. Ho fatto tante cose 'sbagliate', non l'ho mai negato. Ma è la mia verità".
Uno dei primi argomenti trattati da Adriano nella biografia riguarda l'alcolismo. Extra ha rivelato alcuni passaggi del libro. “Tornavo a casa e trovavo un motivo per bere. O perché c'erano i miei amici, o perché non volevo stare in silenzio, pensare a stronzate, o dormire. Mi sdraiavo in un angolo senza nemmeno riuscire a sognare. Molte persone usano il calcio come valvola di sfogo, io avevo bisogno di una via di fuga dal calcio”.
“La mia fuga dal calcio era la mia famiglia, mio padre. Quando un giorno ho guardato, non c'era più. Una cosa tira l'altra e il bere è diventato il mio compagno. Continuavo ad arrivare tardi agli allenamenti. La società ha cercato di insabbiare tutto, ho ricevuto multe e non mi importava nemmeno più. Ho guadagnato così tanti soldi, amico. La prima multa fa male. La seconda, ti arrabbi. Alla terza volta non ti interessa nemmeno".
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