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Veline, Beatrice Coari e Nausica Marasca si raccontano: “Fidanzato calciatore? In realtà…”

Gianni
In una lunga intervista a Chi, le due nuove veline di Striscia la Notizia si raccontano

Le nuove Veline del tg satirico di Antonio Ricci sono Beatrice "Bea" Coari, genovese mora, e Nausica "Nau" Marasca, bionda di Campobasso. Le due ragazze, diverse nell'aspetto ma complementari nel carattere, si raccontano in un’intervista a Chi.

D. Diventare Velina significa...?

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Coari. «Beh, le ragazze giovani che studiano danza, come me, prendono tutte un po’ di riferimento la ballerina televisiva. Io adesso mi trovo dall’altra parte dello schermo, ho fatto tanti sforzi, ci ho impiegato tanti anni… Mi piacerebbe dimostrare alle ragazze che il lavoro viene ripagato e si può arrivare dove sono io oggi, cosa che poi è un punto di partenza».

Marasca. «Per me è una forma di riscatto, perché venendo da una piccola realtà, totalmente lontana dal mondo dello spettacolo, opportunità lavorative come questa non erano immaginabili: cioè, io mi sono sempre sognata su grandi palchi o in tv, ma non osavo credere che potesse diventare realtà».

D. Essere Velina in alcuni casi ha comportato pure un fidanzato calciatore.

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Coari. «Non sono fidanzata, diciamo che per adesso nel cuore ho il mio lavoro, sono ambiziosa, voglio raggiungere i miei obiettivi da sola, e comunque, pensando a un ragazzo accanto a me, non farebbe la differenza il suo lavoro, io penso al mio».

Marasca. «Non sono fidanzata e non seguo il calcio! Quando troverò una persona giusta sarà giusta a prescindere da quello che fa».

D. Beatrice ha scoperto di essere più forte di quanto credesse, e Nausica che cosa ha scoperto?

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Marasca. «Di essere forte già lo sapevo, è una cosa che fortunatamente mi arriva dalla mia famiglia che è solida e presente, però ho cominciato a sentirmi anche coraggiosa e ambiziosa, perché, ripeto, in una piccola realtà come quella da cui provengo è facile “ovattare” e ridimensionare le aspirazioni, invece trovarmi qui mi sta aprendo la mente».

Coari. «Io qui ho anche superato la timidezza che di base un po’ avevo».

D. Ci dite qualcosa delle vostre vite pre Striscia?

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Coari. «Vengo da una famiglia numerosa e molto unita, siamo quattro fratelli, mi supportano tutti al cento per cento, mia mamma mi ha accompagnata al casting, è lei che mi ha trasmesso la passione per il ballo perché faceva danza da piccola anche se poi ha fatto altro. Io sono iscritta al terzo anno di Economia marittima, sono in pari con gli esami dei primi due anni e l’idea è di finirli nella sessione estiva e poi laurearmi. La laurea è stata sempre una delle mie priorità sebbene facessi danza a livelli alti, in palestra ogni giorno dalle 14 alle 20, sia perché mi piace studiare sia perché è un tipo di studio molto focalizzato su Genova, la mia città».

Marasca. «Da piccola ho fatto danza e karate, ho due sorelle di cui una è cintura nera di karate, vengo da una famiglia molto unita e solida, al momento non sono iscritta all’università perché, finite le superiori ,ho vissuto un periodo un po’ complicato personalmente e mi sono voluta rifare con il lavoro, volevo raggiungere una mia indipendenza, chiarire i miei obiettivi».

D. E com’è la vita a Milano per le due neo Veline?

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Coari. «È un gran cambiamento trovarsi catapultati qua, però è un bel percorso vivere da sola, lavorare, e poi tornare a Genova dalla mia famiglia, a ritrovare il mare che mi manca! Ci ho già portato Nausica per qualche giorno!».

Marasca. «Passando molto tempo in studio a Striscia sento meno la solitudine, poi gestire la casa, fare la spesa, usare i mezzi, stare nel casino della grande città, è una cosa che ti fa crescere, ti “svezza”. Il legame che si è creato con Beatrice mi rende felice, ci raccontiamo le nostre cose personali, ci diamo consigli, ci divertiamo, a Genova da lei ci siamo fatte il giro della costa in motorino, la prossima vacanza la faremo nella mia terra».

D. Striscia sarà un trampolino per?

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Coari. «Spero recitazione o conduzione ma sono già grata di quello che ho».

Marasca. «Mi sogno conduttrice, attrice, o doppiatrice».

(Chi)