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Sara Tommasi: “Per una serata in discoteca anche 10.000 euro. Che stupida, avevo paura di…”

Sara Tommasi: “Per una serata in discoteca anche 10.000 euro. Che stupida, avevo paura di…” - immagine 1
Sara Tommasi si racconta al Corriere della Sera
Redazione Golssip

Sara Tommasi sta bene. Con il suo nuovo compagno ha trovato l'equilibrio e vive tra Terni e Sharm el-Sheikh. Lo ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo gli anni spensierati in televisione e poi quelli più duri della malattia. La show girl soffre, come il padre, di bipolarismo. Dopo la laurea in Bocconi Sara decide di continuare la sua carriera in televisione (lavorava già a Paperissima).

Come aveva cominciato?

«Il mio agente era Lele Mora. Lo avevo conosciuto in discoteca: mi avevano detto che era il manager delle dive e sono andata a presentarmi».

Cosa facevate?

«Andavo sempre in ufficio da lui perché lì si facevano i casting, gli shooting, e si chiudevano i contratti. Da lì si partiva per fare le serate in giro per l’Italia. Era tutto molto bello e sano».

Sara Tommasi: “Per una serata in discoteca anche 10.000 euro. Che stupida, avevo paura di…” - immagine 1

Quanto la pagavano per una serata in discoteca?

«Anche 10.000 euro. E parliamo di 20 anni fa».

Come ha investito i soldi?

«Nell’immobiliare».

Ammiratori?

«Mi mandavano i fiori in camerino o mi aspettavano fuori con le foto per farsele autografare. Ho bellissimi ricordi, peccato che poi mi sia ammalata. Dopo, tutti si sono allontanati».

Tempo fa alle «Iene» ha parlato del disturbo bipolare.

«Dopo quel monologo mi hanno scritto in tanti: padri, madri, ragazzi. Ci si sente euforici o depressi, ma il problema è quando non si accetta di avere una malattia: in quel momento puoi fare errori dai quali non è possibile tornare indietro».

Si riferisce ai film porno? Nel 2022 il Tribunale di Salerno ha assolto i cinque imputati accusati di violenza sessuale nei suoi confronti.

«Il processo è stato lungo. Ora non ci penso più, è acqua passata e gli sbagli sono stati anche i miei. Ce l’ho con me stessa perché non mi sono fermata per curarmi quando mia madre me lo aveva chiesto. Se avessi preso allora un anno di pausa non mi sarebbe successo nulla. Ma io in quel momento non volevo lasciare il programma che co-conducevo su Rete 4: Speciale Europa League. Anzi, pensavo fosse una congiura contro di me per non farmi lavorare. Pensa quant’ero stupida!».

Sara Tommasi

Non era stupida, era malata. È stata anche ricoverata.

«Tre volte. La degenza più lunga è stata di sei mesi. I primi due ricoveri sinceramente non li ricordo, non ero in me. L’ultima volta sono stata a Villa Maria Pia qui a Roma».

Si è chiesta come ha fatto a perdersi?

«Con le droghe. Mi sentivo giù e anziché prendere i farmaci prescritti, ho preso altre sostanze. Quello mi ha proprio fatto uscire di testa».

Torniamo ai momenti belli della sua carriera. Quali le vengono in mente?

«Simona Ventura era un vulcano, per lei facevo la schedina: aveva la battuta pronta, mi diceva sempre di impegnarmi nella danza, per fare gli stacchetti».

Ha lavorato anche con Gerry Scotti e Fabrizio Frizzi.

«A Paperissima Gerry Scotti ci prendeva in giro, Fabrizio Frizzi invece mi diceva che ero brava. Sono stati anni davvero magici per me».

L’esperienza alla quale è rimasta più affezionata?

«L’Isola dei famosi, nel 2006. È stato faticoso, ma c’era il mare, facevo sempre il bagno, si stava in costume. Ero molto amica di Alessandra Pierelli: l’ho rivista da poco, abbiamo fatto una linea di gioielli per Capricci Store: la mia si chiama Butterfly».

Del calendario per Max è contenta?

«Ma sì, alla fine l’hanno fatto pure la Canalis e la Santarelli... E poi grazie a quel calendario feci il film Ultimi della classe e vinsi la targa di migliore attrice emergente».

Per strada la riconoscono?

«Sì, mi chiedono come sto, magari mi hanno vista alle Iene o da Monica Setta per Donne al bivio. Il loro affetto mi dà la forza per continuare. Se arrivano nuove proposte le valuterò con mio marito».

(Corriere della Sera)