Qualcuno la salverà…
«Dal punto di vista umano sono un fallimento. Non ho figli, non ho una compagna, non ho una famiglia. Ho solo il mio lavoro. Questo mi avvantaggia moltissimo…».

Senta, non è che ci sta dicendo che ha intenzione di abbandonare la satira, vero?
«No, quello no. Però sono arrivato a un punto della vita in cui sento di poter scegliere».
La società sta diventando patologica?
«C’è una gestione malata della libertà. Ancora ricordo le parole di una mia professoressa che ci disse: “Libertà è responsabilità”. Nel podcast parlo di questi profili di ragazzine anoressiche, con genitori a fianco, che mangiano o fingono di mangiare e alimentano la loro malattia. E noi lo permettiamo. E guardiamo. È giusto? È libertà?».
(Corriere della Sera)
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