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E quale è la verità?
«Io ero molto bravo tecnicamente, ma un po’ lento. Sono arrivato alla Serie D ma a un certo punto capisci che non potrai fare più il calciatore a livello alto e se vivi quello sport visceralmente, come faccio io, soffri. Non aver giocato in Serie A è stato il mio cruccio ma l’ho sfiorata, nel 2006, quando grazie a Simona Ventura e "Quelli che il calcio" sono stato tesserato con il Parma. Non ho mai debuttato ma ero finito anche nel Fantacalcio e due ragazzi di Sassari, di cui poi sono rimasto amico, mi avevano preso».
Conosce calciatori che fanno ridere?
«Cassano fa molto ridere. Anche Totti fa ridere, solo inconsapevolmente».
Qualcuno si è mai offeso per i suoi «ritratti»?
«Ricordo che Materazzi qualche volta si era offeso quando lo citavo... poi gli è passata».
Cosa diceva di lui?
«Ma niente, che quando giocava a calcio era un angioletto, uno che non aveva mai fatto un fallo, cose così...».
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