Il passato
—Poi ha anche parlato dell'esperienza a Non è La Rai, che come è successo ad altre sue colleghe, l'ha lanciata nel mondo dello spettacolo: «Quel programma è stata una rivoluzione e credo in qualche modo lo sia ancora perché il ricordo di quella trasmissione sembra non voglia morire mai. Un programma incredibile che quel geniaccio di Gianni Boncompagni,
il mio primo pigmalione, mise in piedi nel 1991. Eppure la gente continua a parlarne tanto, persino i giovani che ne lo vedono sui social, tanto che anche ame sembra come se l’avessi fatto appena ieri...».
E il lavoro da Velina: «Antonio Ricci è stato un altro grande maestro che insieme agli altri mi ha aiutato a scoprire i trucchi del mestiere. Io e Miriana siamo arrivate insieme alla coppia più longeva di Striscia, Ezio Greggio e Iacchetti. Con noi le veline sono cambiate, non più sexy ma sono diventate più ballerine, fresche, carine. Io e lei ancora ci sentiamo.. Un altro grande maestro è stato Maurizio Costanzo che mi manca tantissimo, come credo manchi a tutta la televisione. Maurizio mi diceva che non ero abbastanza ambiziosa. Ma sono sempre stata curiosa e poliedrica. Amo studiare, ho fatto doppiaggio, radio, teatro, mi sono messa alla prova. Ho comunque dato tanto spazio alla mia vita privata specie quando, a 45 anni, sono diventata mamma, mi sono goduta tutto di quel momento. Mio figlio è lo spettacolo più bello che ho fatto».
Ha creduto molto in lei la Bonaccorti: «Mi annunciò a Non è la Rai come la Kim Basinger italiana e da lì è iniziato il siparietto con la musica di nove settimane e mezzo e il cruciverba. La Carrà è stata la prima ad ipnotizzarmi con il caschetto biondo, la naturalezza, la imitavo. Entro il 2025 sposerò Leonardo, il mio compagno. La conduzione di Sanremo? A chi non piacerebbe? Solo che io non mi propongo. Vedo che altri hanno fatto dichiarazioni pubbliche per essere scelti. Io preferisco vivere alla giornata».
(Fonte: Libero)
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