
"Sognare lo stadio? Non ci penso. Quello che voglio è fare musica e andare in giro a suonare. Poi dove suono cambia poco. L'importante è che possa andare in giro a farlo. Sono contento di quello che ho fatto, sto facendo della mia passione il mio lavoro. Se potessi tornare indietro? Magari mi costringerei ad avere un po' più la testa sulle spalle. Con fatica, ma ci sto lavorando. Sono, però, curioso di capire se è sempre faticoso essere disciplinati. Vedo persone che lo sono senza alcuna apparente difficoltà, e questo mi incuriosisce", spiega Tananai. I momenti di fragilità non sono mancati, come quell'ultimo posto a Sanremo nel 2022 con 'Sesso occasionale': "E' stato tosto ma credo che vacillare sia una condizione umana. Non siamo statue, ma persone in carne e ossa, con idee che cambiano, che commettono errori, che si pentono di ciò che dicono o non dicono. È la vita, con i suoi pensieri e le sue incertezze. L'importante è sapersi rialzare. Sempre. Se non vai con la canzone giusta ti fai malissimo. È una questione di quello che senti, di seguire il tuo istinto e di sostenere la responsabilità di quella scelta. Tornarci? Non escludo niente. In fondo Sanremo è divertente", rivela l'artista.

Infine, la passione per il calcio e per l'Inter, per cui tifa senza riserve. Champions o scudetto? "Champions", esclama, e sulla finale (31 maggio) che, ironia della sorte, guarderà da Napoli, scherza: "Devo stare attento a cosa faccio e dove lo faccio". Poi, tra riti scaramantici e un sorriso, conclude: "Non succede ma se succede forse sarò in mutande da solo in giro per la città".
(Adnkronos)
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