Il lancio dell'album è stato accompagnato da un appello pubblicato sul Times con oltre mille firmatari, inclusi Sting, Damon Albarn, Ed Sheeran e Dua Lipa, oltre agli scrittori Kazuo Ishiguro, Michael Morpurgo ed Helen Fielding, in cui si legge che il silenzio registrato negli studi del Regno rappresenta l'impatto devastante che avrebbe sugli artisti la riforma del copyright voluta dall'esecutivo britannico. "La proposta del governo consegnerebbe il lavoro di una vita svolto dai nostri musicisti alle società di intelligenza artificiale, gratuitamente", ha affermato l'organizzatore dell'iniziativa Ed Newton-Rex. "È un piano che non solo sarebbe disastroso per i musicisti, ma è del tutto inutile. Il Regno Unito può essere leader nell'intelligenza artificiale senza compromettere le nostre industrie creative leader a livello mondiale", ha aggiunto.

Fra i primi a lanciare l'allarme era stato McCartney, leggenda dei Beatles, del rock e del pop mondiale in una rara intervista concessa il mese scorso alla Bbc. Intervista nella quale sir Paul aveva alzato la voce in difesa dei diritti d'autore, messi potenzialmente a rischio da un utilizzo sregolato dell'IA, e contro lo stesso governo Starmer: ai suoi occhi fin troppo incline a favorire lo sviluppo di questa rivoluzione tecnologica, lasciando mano libera al business, anche dopo la svolta che aveva riportato lo scorso luglio al potere i laburisti a conclusione di 14 anni di esecutivi conservatori.
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