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Brunori Sas,reduce dal successo di Sanremo - con il terzo posto per la sua 'L'Albero delle Noci', ha iniziato un tour (prima data a Vigevano) al chiuso fino a fine mese. Proseguirà con un tour estivo che lo vedrà presentarsi con orchestra davanti al suo pubblico e ci saranno date a Roma e Verona.
Il cantante calabrese ha raccontato del tour a La Repubblica spiegando che nello spettacolo è previsto un palco a forma di noce e un video del matrimonio dei suoi genitori: «Ho messo le canzoni al centro, senza fronzoli. Così sono libero di cazzeggiare, parlare, improvvisare. La famiglia è il mio nucleo, la certezza da sempre. Ma non cadiamo nella retorica reazionaria. Vorrei che la gente guardasse noi che suoniamo e non lo schermo».
Nel repertorio c'è il brano Il pugile, la prima canzone, del primo album: «Questo pezzo lo suonavo nei locali, durante la gavetta. Non voglio fare l’eroe, ma arrivare ai palasport con ormai i capelli bianchi ha un altro sapore». La canzone di Sanremo arriva nella scaletta come ultimo brano, prima tutta la musica che gli ha permesso di stringere un legame familiare con il suo pubblico affezionatissimo. «È come se mi conoscessero tutti di persona. Mi chiamano Darione, forse per il fisico».
Sul brano Canzone contro la paura ha spiegato: «Vedevo che sui social si stava diffondendo un linguaggio d’odio: oggi purtroppo ha fatto passi avanti, è entrato nei palazzi di potere». E sulla sua partecipazione a Sanremo ha detto: «C’è voglia di verità, l’ho capito lì. Non me lo aspettavo, lo dimostra anche il successo di Lucio Corsi. Ho partecipato in nome del pluralismo: per portare una voce diversa nel nazionalpopolare. È andata bene, poi magari è un attimo che noi cantautori torniamo al museo. Io più televotato anche dei rapper? Ah, certo! Uno smacco ai miei nipoti».
(Fonte: La Repubblica)
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