Il cantante racconta il suo nuovo disco 'Comuni Mortali' dove ci sono tante dediche: alla mamma, agli amici, ai grandi amori
In un'intervista a Il Giornale Achille Lauro ha raccontato il suo nuovo Album 'Comuni Mortali'.«Per me è un'espressione che racchiude ciò che siamo tutti, umani, fragili, insomma uguali. Il filo conduttore è Roma. Teatro della mia vita spericolata? Sono stra-grato alla mia vita spericolata perché ora conosco entrambi i lati della medaglia, ma sono cresciuto», ha spiegato.
«Non mi interessano più il gioco dei numeri o della canzone pronta per l’estate, mi interessa lasciare qualcosa a chi è più giovane di me. Oggi si dice spesso che il pop sia di poco contenuto, che sia
pieno di “plastica”, eppure penso che questo mio disco sia impattante, difficile da capire, anche sofferto. Ho dedicato la canzone 'Cristina' alla mia mamma ma lo saprà solo quando uscirà il disco. Non avevo mai detto ai miei di voler fare il cantante, lo hanno scoperto da un articolo», ha sottolineato.
Il futuro
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Su un futuro da padre dice: «So cosa significa avere una relazione molto lunga ma so anche stare da solo. Mi piacerebbe avere un figlio, ma ho tante cose in testa e, soprattutto, devo esserne davvero convinto. Insomma, non voglio cadere nella trappola del “voglio fare un figlio perché ho 35 anni...”. La mia libertà è “talmente tale”... (dice proprio così, ndr). Ci si può anche incontrare per una notte e basta. Io conosco bene la periferia e sono stato fortunato perché ho scoperto che cosa mi piacesse. C’è chi, in periferia, arriva a 35 anni senza sapere più cosa fare, cosa dire, come vestirsi, e quindi si perde per strada».