L'ascesa di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio nel marzo 2013 ha inaugurato un nuovo filone di film ispirato alla sua figura. Meno ieratica, più accessibile, profondamente contemporanea: l'immagine di Francesco rompeva quotidianamente i cliché, inaugurando una stagione di riflessioni anche al cinema sulla spiritualità, la coscienza, il potere e la crisi dell'autorità religiosa.
Il capostipite di questo nuovo filone è stato senza dubbio I Due Papi, diretto dal brasiliano Fernando Meirelles e interpretato magistralmente da Anthony Hopkins e Jonathan Pryce. Ci sono stati poi il biopic Chiamatemi Francesco del 2015 di Daniele Luchetti che ripercorre la giovinezza di Bergoglio (Rodrigo De La Serna) nella Buenos Aires degli anni della dittatura, trasmesso ieri sera su Mediaset. E prima ancora, Habemus Papam di Nanni Moretti: uscì nel 2011 e, pur non parlando direttamente di Francesco, nel personaggio interpretato da Michel Piccoli di un Papa che scappa dal Vaticano anticipò in modo quasi profetico l'idea di un papato fragile, inquieto, umano. Totalmente di fantasia nel registro barocco di Paolo Sorrentino la serie Sky The Young Pope con Jude Law.
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