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Wagatha Christie, accordo tra le parti: la moglie di Vardy paga la moglie di Rooney per…

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Dopo diversi anni di conflitti che hanno deliziato i tabloid britannici, il conflitto tra Rebekah Vardy e Coleen Rooney si è concluso
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Dopo diversi anni di conflitti che hanno deliziato i tabloid britannici, il conflitto tra Rebekah Vardy e Coleen Rooney si è concluso con un accordo finanziario tra le due influencer e mogli dei calciatori. Il caso, iniziato nel 2019, aveva suscitato un tale interesse nel Regno Unito da meritarsi un soprannome: "Wagatha Christie", in riferimento a Wag (wives and girlfriends, acronimo utilizzato per designare le compagne di sportivi famosi) e alla scrittrice di gialli.

La moglie dell'attaccante del Leicester City Jamie Vardy aveva fatto causa per diffamazione a quella dell'ex stella del calcio inglese Wayne Rooney, che l'aveva accusata di aver fatto trapelare informazioni su di sé ai tabloid. Nel luglio 2022, il tribunale si era pronunciato in favore di Coleen Rooney e aveva ordinato alla Vardy di pagare 1,5 milioni di sterline (1,7 milioni di euro) di spese legali.

Wagatha Christie, accordo tra le parti: la moglie di Vardy paga la moglie di Rooney per…- immagine 2

Inevitabile il ricorso, che avrebbe dato il via oggi ad un nuovo procedimento ma alla prima udienza davanti all'Alta Corte di Londra gli avvocati di Vardy hanno informato che le parti sono arrivate ad un accordo, secondo cui la loro assistita pagherà alla Rooney oltre 1,2 milioni di sterline, più altre 210mila imposte oggi dal giudice per coprire le spese aggiuntive richieste da Coleen Rooney. La vicenda era iniziata nell'ottobre 2019, quando la Rooney aveva accusato l'allora amica sui social media di aver inviato "false storie" sul suo conto al tabloid 'The Sun'.

In un post su Instagram e Twitter diventato virale, Coolen Rooney aveva spiegato di essersi resa conto che ciò che pubblicava sul suo account privato appariva regolarmente sul giornale, dove c'era una sezione dedicata alle mogli dei calciatori. Sospettando della Vardy, spiegò di aver condotto l'indagine impedendo a tutti di accedere ai suoi contenuti, tranne un solo account. Poi pubblicò false storie sulla sua vita per vedere se sarebbero finite sui giornali scandalistici, cosa che effettivamente accadde. La signora Vardy negò tutto e decise di fare causa alla signora Rooney per diffamazione.