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Maxi Lopez: “Ronaldinho? Avevo una stanza mia in casa sua. Scandali? Due i momenti critici”

La carriera calcistica dell'ex giocatore argentino
Redazione Golssip
Ronaldinho, Maxi Lopez

Maxi Lopez ha ripercorso ai microfoni di Clarin la sua lunga carriera calcistica. Il giocatore argentino ha ricordato di aver avuto il privilegio di giocare ad alti livelli anche grazie alla sua costanza e alla sua determinazione. L'ex giocatore del Milan ha raccontato di quando era arrivato nel Barcellona, dove c'erano un giovanissimo Leo Messi e un Ronaldinho in grande spolvero.

Ronaldinho, Maxi Lopez

"Quando hanno visto che Leo riusciva a sopportare i calci dei trentenni, lo hanno lasciato in prima squadra. In quel Barcellona ero il più giovane, avevo 20 anni, e Leo ne aveva 16. All'epoca vivevo con alcuni amici e Leo stava spesso con noi. Si capiva già che sarebbe diventato giocatore speciale. E Dinho era un fuoriclasse come giocatore e come persona. Quello che ha fatto per me nei primi mesi lo ha replicato anche con Leo. L'ho detto in molte interviste: pur essendo già una superstar, mi ha aiutato molto. Dinho era uno spettacolo per tutti noi quando prendeva la palla nello spogliatoio. Rimanevamo tutti a guardare quello che faceva. E anche fuori dal campo era un dieci. Avevo una stanza a casa sua. Un giorno, vista la bella amicizia che avevamo instaurato, prese un pennarello e su una porta scrisse M11. “Questa è la tua stanza”, mi disse. Poi feci lo stesso nel mio appartamento: in una stanza scrissi R10. Comunque, era così con tutti, come lo era con me, aveva una luce diversa", racconta Maxi Lopez.