Come vi siete conosciuti?
«Con un videogame: Call of Duty. Ci scrivevamo in chat, ma non ci eravamo mai visti. Allora un bel giorno ho tirato fuori il coraggio e le ho detto: dai, vediamoci. Mi manda la posizione: abitava a cinque case da me. Siamo usciti da casa tutti e due con lo skate, una passione comune. E da lì è iniziato tutto. Una locura, una follia».
Messico, Trump, il muro. Che ne pensa?
«La politica è importante. Nel mio Paese si parla molto del muro, è un tema giustamente molto sentito. Ma io gioco solo a pallone».
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