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Fabio Caressa: “Il calcio? Ci lavoro da 40 anni e non ho mai avuto la tentazione di…”

Fabio Caressa: “Il calcio? Ci lavoro da 40 anni e non ho mai avuto la tentazione di…” - immagine 1
A quali tentazioni non saprebbe resister il conduttore di Sky? L'intervista a Chi
Redazione Golssip

Anche Fabio Caressa non è immune alle tentazioni. Dal 29 maggio su Sky condurrà per la prima volta un programma di intrattenimento, Money Road - Ogni tentazione ha un prezzo. Lo show Sky Original, prodotto da Blu Yazmine, andrà in onda ogni giovedì per sei settimane e metterà dodici persone comuni, di diversa età, provenienza ed estrazione sociale, in una giungla malese, in un contesto di privazioni e condizioni climatiche al limite. La Compagnia delle tentazioni, così si chiama il gruppo dei concorrenti, dovrà cercare di restare unita ed evitare scorciatoie: se qualcuno dovesse cedere a una lusinga luciferina, le conseguenze della sua scelta ricadrebbero sull’intero gruppo. Il montepremi finale che si divideranno i “sopravvissuti”, infatti, verrebbe decurtato. Caressa seguirà il racconto e ci porterà a domandarci: cosa faremmo noi al posto loro?, anticipa la rivista Chi, che ha intervistato Caressa sul tema delle "tentazioni".

Lei è uno dei più famosi telecronisti e commentatori calcistici italiani, ma spesso si concede evasioni in altri campi: vuole passare all’intrattenimento?


«Il calcio è la mia vita e resta la mia vita. Credo che, però, sia necessario uscire dalla propria comfort zone e fare esperienze in campi diversi: primo perché mi diverto, poi perché sono convinto che misurarsi con nuove sfide, come questa e come la rubrica per Striscia la notizia (gli Oscar dei Caressas con la figlia Eleonora, ndr) ti arricchisca».

In Money Road se uno cade pagano tutti. Come nel calcio, dove un errore individuale può costare una stagione.

«In questo gioco non c’è un giudizio morale, è più facile immedesimarsi nei concorrenti. Nel calcio ci può essere l’errore individuale, ma nell’economia di una stagione i risultati vanno certamente suddivisi fra quelli che fanno parte del gruppo».

Usciamo dalla comfort zone: la sottopongo a una serie di tentazioni, le va?

«Certo».

È mai stato tentato di rivelare per quale squadra tifa o di sostenerla durante una telecronaca?

«No, lavoro da quasi 40 anni, non ho mai avuto la tentazione di essere di parte. L’unica squadra per la quale simpatizzo è l’Alessandria per motivi famigliari».

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Gli scontri

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È mai stato tentato di dare una lezione di calcio a Lele Adani, che l’ha insultata indirettamente per un giudizio espresso sulla Norvegia?

«Non penso di poter dare lezioni a nessuno, però penso di avere una linea guida nei miei comportamenti, che è quella di non insultare gli altri».

Beh, sarà stato tentato di insultare Damiano Carrara quando la fece fuori a Pechino Express.

«A quella tentazione credo di aver ceduto (ride, ndr), ma poi tutto è tornato alla giusta dimensione».

Parliamo del “caressismo”: il suo stile di telecronaca ha fatto scuola. A proposito: lo sa che non piace al critico televisivo Aldo Grasso?

«Non cado nella tentazione di replicare, fa il suo mestiere».

Ha dei maestri, degli ispiratori?

«Come no? Ho inziato con Sandro Piccinini, è stato colui che mi ha fatto inziare a Teleroma 56. È un punto di riferimento, lui ha inventato un nuovo stile con i tormentoni, i ritmi alti. Lui ed Enrico Ameri sono stati i miei modelli».

Se dovesse scegliere fra Totti e Del Piero?

«Impossibile, li amo entrambi, ha scelto i nomi giusti per mettermi in difficoltà».

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La famiglia

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Parliamo di famiglia, che padre è: dialogante, timido, severo?

«Sono un papà dialogante. Poi, con mia moglie, cerchiamo di andare nella stessa direzione, ci sosteniamo. Con i figli sono un po’ apprensivo, penso di essere attento, cerchiamo di trasmettere valori. Che poi si limitano a poche regole, la più importante è il rispetto».

Ha due figlie femmine, Matilde ed Eleonora: come reagisce se le portano in casa un fidanzato?

«Stanno da noi quanto vogliono, siamo totalmente sereni da questo punto di vista. Uno è uscito da casa adesso, mentre parliamo. Vede, se c’è un sentimento che non conosco è la gelosia. Non l’ho mai avuta per mia moglie, né per le mie figlie. Ho sempre accolto volentieri i loro fidanzati. Certo, se non si comportano bene li accolgo meno volentieri».

Ma è vero che la prima volta che è uscito con sua moglie, Benedetta Parodi, eravate in preda ai fumi dell’alcol?

«Beh, non proprio così. Dovevamo andare al cinema alle otto di sera e prima ci siamo fermati a prendere un aperitivo. Abbiamo detto: “Beviamo una cosa veloce?”. Alla fine siamo entrati al secondo spettacolo. Ci siamo trovati bene a parlare».

Sua moglie Benedetta, dopo tanti anni, non condurrà Bake Off Italia. È tentato di dire che cosa pensa?

«Non ho la tentazione perché delle cose di mia moglie ne parla lei, non mi permetterei. Parliamo delle nostre cose solo se le facciamo insieme».

E c’è qualche progetto che vi coinvolge entrambi?

«C’è, ma non ne posso parlare (ride, ndr)».

(Chi)