Golssip
I migliori video scelti dal nostro canale

gossip

Argentina choc: il pm mostra la foto del cadavere di Maradona. “Era evidente che…”

Argentina choc: il pm mostra la foto del cadavere di Maradona. “Era evidente che…” - immagine 1
Il gruppo "improvvisato" di medici e specialisti non poteva non considerare che Diego Armando Maradona versava in condizioni critiche
Golssip

Il gruppo "improvvisato" di medici e specialisti che frequentava da giorni la casa non poteva non considerare che Diego Armando Maradona versava in condizioni critiche. Lo ha detto il procuratore Patricio Ferrari aprendo martedi' il primo e piu' importante processo aperto per fare luce sulle cause della morte del "Diez". "Guardate, cosi' e' morto Maradona", ha detto il magistrato esibendo ai giudici una foto di Maradona, steso sul letto, abbondantemente sovrappeso, scattata pochi minuti dopo che era stata certificata la morte. "Chiunque venga a dirvi che non aveva capito quel che stava succedendo a Diego vi sta mente spudoratamente. Il suo stato era eloquente", ha detto. Poco distante, come rilevato con insistenza dai media argentini, le figlie Dalma, Gianina e Jana, assieme a Veronica Ojeda, ultima compagna del campione, trattenevano a stento le lacrime. "Chiunque pensi a un suo familiare, vedendolo cosi' steso sul letto da giorni, se non dice che ha preso parte a un omicidio vi sta mentendo", ha insistito Ferrari.

Argentina choc: il pm mostra la foto del cadavere di Maradona. “Era evidente che…”- immagine 2

E "mentre tutto questo succedeva", ha proseguito il procuratore, "l'unica cosa che decideva di fare tutta la banda, era completare i registri e i questionari scrivendo che facevano cio' che non facevano". La pubblica accusa chiede che "lo staff medico curante cosi' come i responsabili di questo ardito e fallito ricovero domestico" rispondano in solido "della morte di Diego Armando Maradona". I giudici dovranno accertare le eventuali responsabilita' di sette degli otto professionisti della salute coinvolti nelle vicende che hanno portato, il 25 novembre del 2020, al decesso della stella del calcio. Sul banco degli imputati siedono il neurochirurgo Leopoldo Luciano Luque, la psichiatra Agustiva Cosachov, lo psicologo Carlos Angel Diaz, la rappresentante farmaceutica Nancy Edith Forlini, l'infermiere Ricardo Omar Almiron e il suo referente di allora, Mariano Perroni, oltre che il medico clinico Pedro Pablo di Spagna. Tutte persone, secondo la procura, che non avrebbero adottato le misure idonee ad evitare azioni ed omissioni compiute nell'occasione, pur sapendo che le conseguenza sarebbero potute essere fatali. Si parla di un "omicidio con eventuale dolo", reato che puo' essere sanzionato con pene comprese tra gli otto e i 25 anni di prigione.

Si prevede che la causa - che godra' dell'attenzione mediatica legata all'importanza eccezionale del personaggio nella cultura, non solo sportiva, argentina -, non sara' breve. La sala del tribunale di San Isidro in cui si tiene il dibattimento, svela il quotidiano "Infobae", e' prenotata fino almeno al 17 luglio prossimo. Ma la mole di prove e il numero di testimoni ammesso a deporre, 109, fanno pensare che la causa potra' chiudersi piu' avanti nel tempo. Saranno passate in rassegna anche le trascrizioni del codice rosso del giorno, il video della prima volta in cui si e' entrati nella casa di Diego, dopo la sua morte, e quello dell'autopsia da cui e' emerso che l'ex stella del Napoli e' morto per "insufficienza cardiaca acuta, che ha provocato un edema polmonare acuto", frutto di "una miocardiopatia dilatata". Si cerchera' di verificare se la casa dove Maradona ha speso l'ultimo periodo di vita poteva o meno essere adattata a ricovero domiciliare, e si fara' un ripasso delle sue condizioni cliniche negli ultimi 20 anni, per capire - tra le altre cose - se il protocollo approntato e certificato dai medici fosse adeguato