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Totti: “Coronavirus? Bisogna essere uniti. Io e Ilary siamo una persona sola ma ogni tanto…”

Le parole di Totti a Repubblica

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Dall'emergenza coronavirus al rapporto con Ilary: Francesco Tottiha rilasciato un'intervista a Repubblica nel corso della quale ha detto la sua sul momento difficile che l'Italia sta vivendo.

Come vive l’emergenza del coronavirus?

«Penso che bisogna essere uniti sperando che trovino il vaccino. Chi senti senti, ognuno ha il suo modo di fare. L’ansia c’è. Quando sei genitore il primo pensiero va ai bambini, sei una chioccia. Stiamo nelle mani di Dio».

Pensa che il calcio dovrebbe fermarsi?

«Se fosse il pensiero di tutti, sarebbe giusto. Ma vedo che non sono d'accordo. Poi che succede? Devi fermare la Champions League e gli Europei. Sai quanti soldi girano? Chi si prende la responsabilità? Devi trovare uno che esce a testa alta e dice: chiudiamo tutto. Non solo il campionato, lo stesso vale per l'Italia: 'Non si esce per un mese'. Danno economico inevitabile, però se parliamo della salute sti cavoli no?».

Che rapporto ha con i social?

«Non dico zero, ma uno. Ogni tanto pubblico qualcosa per divertimento, cinque minuti per rilassarmi. No, non sono social».

Oggi i ragazzi si divertono di più rispetto a quando era ragazzino lei?

«E' totalmente diverso, io sono cresciuto in strada e non c'era cosa più bella. Vedo i miei figli con gli amici: chi ha la playstation, chi il telefonino, il computer. Io mi davo appuntamento alle 4 a Ottaviano e aspettavo ore. Era bella anche l'attesa, era tutto più vero».

Sua madre Fiorella era ansiosa?

«Era apprensiva ma tranquilla perché stavamo sotto casa, giocavamo davanti alla scuola, sentiva il rimbalzo del pallone. Eravamo ragazzini casa e chiesa, non fumavo e non bevevo. I più contenti del mondo».

Quasi vent’anni con Ilary. Come si fa?

«Siamo stati fortunati. Ha capito come sono fatto, pregi e difetti: c'è affetto, amicizia, ci prendiamo in giro. Siamo una coppia ma è come se fossimo una persona unica. Non voglio fare il patetico, ma andiamo d'amore e d'accordo».

Non discutete mai?

«Litighiamo per i bambini, domanda classica. 'Gli hai fatto fare i compiti'? Io sono abbastanza 'divanato'. Di che vuoi litigare dopo vent'anni? Vuole partire con le amiche? Parte,abbiamo un rapporto libero e rispettoso».