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Lady Garcia: “Non è tipico dei romanisti gridare allo scandalo arbitrale. A Dzeko parole…”

Le parole della compagna di Rudi Garcia, grande tifosa della Roma

Redazione Golssip

Francesca Brienza, compagna dell'allenatore Rudi Garcia, ha voluto commentare l'eliminazione della Roma dalla Champions League con un lungo post su Instagram: "Prendo una foto dal cassetto dei ricordi, per spendere due parole in merito alla partita di ieri dopo averne lette tante soprattutto su un ragazzo, Florenzi, che con questa maglia ha sempre messo il cuore in ogni palla, ogni azione, ogni goal. Lo sa bene anche lui che il suo è stato indubbiamente un errore sciocco,non è un caso che a fine partita si sia abbandonato alle lacrime sentendosi il responsabile di un finale così amaro. Ma non è così. La prima cosa che ho imparato del calcio è che si vince e si perde in undici. È questo principio che fa di esso lo sport di squadra più famoso al mondo.Quando si esce dalla Champions la notte si dorme male e il mattino seguente non è mai meglio della sera prima, la rabbia non affievolisce e, anzi, tutto sembra peggiore perché con la lucidità poi si analizzano anche i minimi dettagli. Certo, non si è vista una bella Roma ma nemmeno un grandioso Porto. Quindi no, non è “tipico dei romanisti” attaccarsi alla Var mancata per il tocco in area di Marega sul piede sinistro di Schick quando poco prima per gli avversari si sono persi 5 min di gioco per consultarla. Non è “tipico dei romanisti” gridare allo scandalo per un arbitraggio discutibile anche se la Roma non ha fatto la miglior partita della sua storia. È, semplicemente, tipico delle persone oneste. Magari poi si sarebbe vista comunque in Tv, ma non finendo così, non dopo un anno in cui si è usciti dalla Champions perché la Var non c’era ancora. A nulla serve inveire su Florenzi per la leggerezza che ha provocato il rigore perché è lo stesso giocatore che con il suo eurogoal al Barcellona ha fatto sognare tutti. A nulla serve prendere Dzeko a parole irripetibili per aver mancato due occasioni da goal perché è lo stesso giocatore che in tante partite ha fatto il lavoro di tre. A nulla serve augurarsi l’esonero di Di Francesco nel pieno della seconda parte di campionato andando a finire in mano a chissà chi perché è lo stesso che lo scorso anno veniva applaudito per aver portato la squadra in semifinale di Champions. Sarà retorica la mia, ma in certi momenti vorrei solo vedere tanti De Rossi: capitani di una fede che nelle difficoltà non uccide ma fortifica. FORZA ROMA".

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