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Georgina: “A Sanremo vedrete chi sono. Social? Spesso insostenibili: io e Cristiano riceviamo…”

Lunga intervista della fidanzata di Ronaldo a Grazia

Redazione Golssip

Il giorno da segnare in agenda è il 6 febbraio: quella sera Georgina Rodríguez sarà la co-conduttrice, accanto ad Amadeus, della terza serata del Festival di Sanremo. Per la fidanzata di Cristiano Ronaldo la musica è un elemento importante: «Mia madre ci faceva sempre ascoltare Laura Pausini. Anche Eros Ramazzotti e Tiziano Ferro hanno fatto parte del panorama musicale in cui sono cresciuta. Amo la cultura italiana. Sanremo una vetrina importante? Sono una persona nota, ma quello che desidero veramente è mostrarmi per quella che sono, farmi scoprire dalla gente e non c’è posto migliore del festival. Per me è un piacere e un orgoglio essere stata scelta tra le protagoniste femminili. Perché ho accettato? Anche se per me i miei figli sono la cosa più importante, sono comunque una donna e desidero lavorare ed essere autonoma. Non devo trascurare la mia sfera professionale e mi piace lavorare in campo artistico. Sanremo è molto famoso in Spagna ed è uno dei più meravigliosi del mondo. L’anno scorso mi è piaciuta molto la canzone che ha vinto, Soldi di Mahmood».

La passione per il ballo:«Ho fatto danza classica dai 3 ai 17 anni. Infonde rigore, richiede sacrificio quotidiano e questo mi ha aiutata a tenere la testa sulle spalle, a sviluppare la volontà di progredire in ogni ambito della vita. Non desideravo diventare una ballerina professionista, il mio sogno era dedicarmi alla moda, fare la modella e diventare imprenditrice con mia sorella. Io e lei volevamo andare a Madrid a studiare e a lavorare, e così è stato. Perché ho smesso? È una disciplina costosa, che richiede tempo e denaro. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici per me e mia sorella. Fin da piccola ero una figlia responsabile e, a un certo punto, ho sentito il desiderio di essere di aiuto in casa. Così ho iniziato a dare lezioni di danza ad alcune bambine per pagarmi il corso. Nel frattempo il mio corpo è cambiato e ho capito che non sarei mai diventata una ballerina professionista. Ho deciso allora di perseguire altri obiettivi».

Madrid: «In realtà, durante un viaggio in quella città mi avevano fermata nella Gran Vía, una delle principali strade della città, per offrirmi un lavoro in un’agenzia di modelle. Ho lavorato un po’ lì e poi in un negozio. Ho avuto fortuna, ma mi sono data anche molto da fare. L'incontro con Ronaldo quando lavoravo nella boutique di Gucci?  Mi colpirono l’altezza, il fisico, la bellezza. Davanti a lui tremavo, ma è scattata una scintilla. Sono molto timida e forse questo mi ha reso più agitata di fronte a una persona che, con un solo sguardo, mi aveva toccato nel profondo. Poi il modo in cui Cristiano mi tratta, si prende cura di me e mi ama ha fatto il resto».

Il primo viaggio:«È stato il nostro primo viaggio. Cerchiamo sempre di passare inosservati, ma con Cristiano a fianco è impossibile: anche se cerca di camuffare il suo aspetto, la sua andatura lo tradisce. A riconoscerlo sono soprattutto i bambini: è incredibile».

Dopo essere stati fotografati, ha dovuto davvero cambiare lavoro? «La situazione era diventata insopportabile. La gente mi perseguitava. Mi chiamavano al telefono, i giornalisti venivano nella boutique spacciandosi per clienti. Gradualmente ho iniziato a lavorare dietro le quinte per frenare la curiosità aggressiva della stampa. A un certo punto era insostenibile: ho cambiato, ma mi stavano comunque addosso. Se faccio shopping da sola? Non posso uscire tranquillamente per strada, perché c’è sempre qualcuno che mi vuole fotografare. Per questo mi devo sempre preoccupare della mia sicurezza».

Da brutto anatroccolo a cigno:«C’è stato un periodo in cui mi sentivo un brutto anatroccolo: magra, timida, paurosa. Ma durante l’adolescenza il mio corpo si è trasformato e ho iniziato ad attirare l’attenzione. Mia sorella dice che non si poteva camminare accanto a me: tutti ci guardavano. Alla fine il brutto anatroccolo è diventato cigno».

Amore per il calcio? «No, ora mi piace vederlo giocare. Cristiano è l’unico che riesca a farmi entusiasmare durante una partita. Ho la fortuna di essere la compagna del migliore calciatore di tutti i tempi. Quando è in campo fa provare un’infinità di emozioni. Non ha rivali».

Famiglie umili:«Conduciamo una vita privilegiata, ma proveniamo da famiglie umili. Ci siamo impegnati molto per ottenere ciò che abbiamo e questo è l’insegnamento che vogliamo trasmettere ai nostri figli (Alana Martina, 2 anni, e gli altri figli di Cristiano Ronaldo: Cristiano Jr, 9, Mateo ed Eva, 2, ndr). Vogliamo che loro siano combattenti come lo siamo noi. Il sacrificio, la disciplina, il senso di responsabilità, i sogni, la perseveranza e la gratitudine sono valori che desideriamo trasmettere loro ogni giorno».

Disciplina: «La nostra vita si basa sulla dedizione e sulla concentrazione totale verso tutto quello che facciamo. Conducendo un’esistenza sana e ordinata proviamo una sensazione di felicità e benessere. Raramente accendiamo la televisione: gli unici programmi che guardiamo sono i cartoni animati con i bambini».

Georgina versione mamma: «Molto presente e appassionata. Desidero rendere i miei figli protagonisti di una vita speciale. Li porto a cavalcare pony, sulla neve, al mare, balliamo, cantiamo, giochiamo insieme. Io e Cristiano vogliamo dare loro la migliore educazione possibile e costruire una famiglia stupenda. Non vogliamo chiuderli in una campana di vetro. Io e Cristiano insegniamo loro a non dare per scontato ciò che hanno e a impegnarsi in tutto ciò che fanno. Devono essere umili e non perdere mai la percezione della realtà».

Social: «La nostra famiglia genera molta curiosità e con i social riusciamo a ringraziare tutte le persone per l’affetto che ci danno ogni giorno. Mi piace anche condividere i progetti solidali a cui partecipiamo. Non solo le donazioni, ma anche le visite ai malati negli ospedali, perché vediamo la speranza riflessa sui loro volti. Questo ci rende migliori, ci fa bene e ci mantiene con i piedi per terra. Gli haters? All’inizio me la prendevo di più, ora mi sono abituata. Ci sono persone che provano invidia e che desiderano danneggiarci con attacchi, bugie, insulti, però mi sono abituata all’idea di non poter piacere a tutti. Ma se oltrepassano i limiti, non rimane che denunciare il loro profilo e bloccarli. A volte riceviamo minacce: questo è davvero intollerabile. Io religiosa? Lo sono sempre stata. Nei momenti più difficili ho chiesto aiuto a Dio, che mi ha sempre ascoltato, e nei momenti più felici l’ho ringraziato. Il Signore è sempre accanto a me e alla mia famiglia».

(Grazia)

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