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La compagna di Garcia: “Rudi un peso nella mia carriera? Non ne ho tratto vantaggio”

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La giornalista sportiva di LA7 ha parlato ai microfoni di Today.

Redazione Golssip

Francesca Brienza, giornalista di La7 e compagna di Rudi Garcia, ha parlato ai microfoni di Today.

Il tuo compagno, Rudi Garcia, è un nome di rilievo nel mondo del calcio. Questo è mai stato un peso nella tua carriera?

"Un peso no, ma sicuramente non ne ho tratto vantaggio, al contrario di quello che si possa pensare. Io lavoravo già quando lui ha iniziato la sua avventura nella Roma e poi ho continuato. Il fatto di essere legata a un allenatore che ha rappresentato fortemente una squadra in alcune occasioni è stato un limite, ma più che questo in realtà lo è stato il mio dichiararmi tifosa romanista. In alcuni incontri importanti usciva fuori: 'Sei brava ma sei troppo immagine Roma'. L'ho accettato serenamente, convinta che l'importante è l'imparzialità che mostri nel lavoro. E ho avuto ragione. Trovo molto più intelligente dichiarare la propria fede, non nascondersi ed essere obiettivi che far finta di non essere tifosi. Chiunque ha a che fare con il calcio a un certo punto per forza di cose diventa tifoso. La mia è stata una scelta coraggiosa di cui non mi pento".

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La concorrenza

Quella delle giornaliste sportive in tv non è proprio una vita semplice. La concorrenza negli ultimi anni sembra spietatissima...

"Se è spietata ben venga nel momento in cui c'è un valore e una preparazione alta, significa che bisogna essere sempre più brave e preparate. L'importante è che si gareggi con colleghe preparate. Fare di tutta l'erba un fascio no. Io sono sempre dell'idea che le giornaliste sono una cosa e chi racconta il calcio o sta in tv è un'altra. Non basta stare in un programma sportivo per essere una giornalista. Purtroppo si tende a pensare questo, bisogna fare attenzione a non confondere".

Dando per assodata questa distinzione, con le 'vere' colleghe c'è competizione?

"Non c'è questa competizione altissima, secondo me perché ancora non si dà così tanto spazio a noi donne. Per averla vuol dire che dovremmo occupare ogni spazio disponibile ma purtroppo non è così. Non sento la competizione, ma quando ho davanti una collega brava mi stimola ad essere ancora più brava. E di colleghe brave ce ne sono. Non faccio nomi ma ce ne sono e questo mi fa piacere, così come mi fa piacere pensare che un giorno si possa anche creare una sana competizione".

(Today)

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