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Paola Ferrari: “Vengo da una famiglia di interisti ma tifo Milan. Napoli-Juve? Mi auguro che…”

La conduttrice TV RAI ha rilasciato un'intervista a Libero

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Intervistata da Libero, Paola Ferrari, giornalista e volto RAI per il calcio, ha parlato anche del grande successo, in termini di share, fatto dalle due semifinali di Coppa Italia.

Le semifinali hanno fatto il botto, se l’aspettava?

«Bene. C’è ancora voglia di calcio. Era un punto interrogativo».

Dice?

«Da un lato è bello ripristinare un momento leggero come lo sport, dall’altro non bisogna dimenticare quello che è successo in questi mesi. Il ritorno del calcio poteva essere visto nel modo sbagliato».

Pronostico?

«Spero in una bellissima partita. La Coppa Italia è la competizione più rappresentativa del Paese. Si confrontano due grandi tecnici come Gennaro Gattuso, uomo dai valori importanti, purtroppo colpito dal grave lutto della sorella, e Maurizio Sarri. Due grandi condottieri. Vedremo se Cristiano Ronaldo è davvero in crisi, la Juve segna poco. Spero in una partita con tanti gol che possano scaldare gli stadi ancora vuoti».

Giusto, secondo lei, reintrodurre il pubblico?

«Sì, a metà luglio e con le dovute misure, la giusta distanza, eccetera. Si spera, ovviamente, che i dati sui contagi siano incoraggianti. Tutti gli enti che si occupano del calcio, dal ministro Spadafora alla Figc di Gravina, hanno fatto uno sforzo ragionato».

All’inizio del contagio sono stati fatti errori?

«C’è stato un momento di confusione, non è stato facile fermarsi, doveva succedere forse una settimana prima. Dunque sicuramente ci sono stati errori. Ma era un momento di panico, pensiamo ai timore di chiudere la regione Lombardia. Del calcio si occupano tanti enti, ma alla fine penso sia stato fatto un discreto lavoro. Io darei un sette in pagella. Di sicuro avrei preferito un profilo più basso, meno liti».

A proposito di pagelle, ci dica qual è il suo presidente preferito.

«In questo momento direi Percassi dell’Atalanta, per il momento difficile che ha vissuto la città, sotto gli occhi di tutti. Ha fatto un lavoro incredibile e merita un applauso per ragioni sportive e direi morali».

... e la squadra del cuore?

«Non dovrei dirlo, ma essendo milanese, sono milanista. Anche se arrivo da una famiglia di interisti. Ho tantissima simpatia per il Napoli e per la Roma, città che mi ha accolto sempre benissimo e in cui vivo da anni».

Che calciatore stima?

«Ce ne sono tantissimi, ma se devo dirne uno, il nostro portiere della Nazionale Gigio Donnarumma che a 21 anni è già un veterano. Vorrei citare in questo momento anche personaggi come Dybala, Acerbi, Siniša Mihajlovic, veicolo di grandi valori».

Doveva condurre la trasmissione sugli Europei, ma sono saltati. Programmi?

«Fino al 4 agosto sono “in campo”. In realtà non ci siamo mai fermati, mai un riposo. Gli Europei sì, sono saltati, ma li farò il prossimo anno. Sono sempre disponibile, sono interna Rai e mi piacerebbe anche presentare programmi non calcistici, ma lo sport mi appassiona sempre. Parlare di sport significa parlare di integrazione, valori,non è solo qualcosa di fisico. È di più: davvero si possono toccare tante corde»